
È un silenzio assordante quello che ha accompagnato le prime 30 ore della retrocessione in Serie C. La società rossoblù rappresentato dal patron Eugenio Guarascio e dall’amministratrice Rita Rachele Scalise, non ha “versato” neppure un rigo sulla dolorosa sconfitta di Bolzano. Quando quattro anni fa a Lignano Sabbiadoro era maturata la retrocessione dopo il ko con il Pordenone, il Cosenza aveva tardato meno di 24 ore per affidare la delusione ad un freddo comunicato in cui si scriveva che dopo il primo «passo indietro» sarebbe stato compiuto il massimo sforzo per ritornare in serie B. Cosa sarebbe successo in quella circostanza se non fosse stata ritirata la licenza nazionale al Chievo Verona nessuno lo sa. Così come oggi nessuno sa cosa accadrà al Cosenza da qui a poco più di un mese, quando entreranno nel vivo le manovre del club per iscrivere la squadra al prossimo campionato di C.
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