Cosenza

Domenica 06 Luglio 2025

Cosenza, anche Urban spinge fuori il patron: “Ha fatto il suo tempo, deve fare due passi indietro”

Le mosse del Cosenza tardano ad arrivare ed il clima intorno alla società rimane molto caldo. Da tempo, in riva al Crati soffia un vento fastidioso. Lo scetticismo nei confronti della proprietà è ormai consolidato. Tra le promesse di un cambio societario annunciato imminente e una programmazione della prossima stagione a dir poco latente e lacunosa. Anche Alberto Urban, vecchia gloria rossoblù che non ha mai dimenticato i suoi trascorsi, prende posizione accanto ai sostenitori. «Guarascio ha fatto il suo tempo, la storia ritaglierà uno spazio per lui ma in questo momento è arrivato il momento di fare non uno ma ben due passi indietro. Perché quando non sei più stimato in un luogo, non ha senso continuare. Non capisco cosa lo spinga a restare contro tutto e tutti», si chiede il friulano, le cui gesta in riva al Crati non sono mai state dimenticate. Il “Folletto imprendibile” degli anni Ottanta imputa errori di valutazione al patron: «Due anni fa sembrava avesse fatto un passo verso il popolo rossoblù ma l’estate scorsa è ripartito con una squadra mediocre. L’ambiente di Cosenza merita molto di più, merita soprattutto di sognare. Questo non significa necessariamente vincere perché nel calcio si devono incastrare una serie di fattori ma un club storico deve sempre porsi l’obiettivo massimo. Questo non è mai stato fatto sotto la sua gestione. In B ha sempre aspirato a una salvezza sofferta. La tifoseria finalmente ha preso posizione. C’è solo un modo per ripartire ed è mediante un cambio proprietà. Questa è la squadra di Guarascio e non dei tifosi. Ho sempre pensato che il presidente sia un gestore del club ma non ne è il proprietario. Ha creduto che le salvezze siano state dei suoi pezzi di bravura e non frutto della fortuna. Questo è stato il suo grande errore. Una valutazione sbagliata che lo ha sempre portato a operare male. Io, Gigi Simoni, Michele Padovano, Claudio Lombardo e molti altri siamo ancora legatissimi alla città e non ci perdiamo nessuna manifestazione. Siamo consapevoli di aver ricevuto più di quanto abbiamo dato. Dovrebbe far riflettere, significa che questa città è capace di farti sentire un amore incondizionato. Il Cosenza ha una tifoseria meravigliosa, che ti resta dentro. Peccato che tutto ciò non sia stato colto». L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

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