Cosenza

Giovedì 17 Luglio 2025

Cosenza, il pallone sgonfio preoccupa la città. I tifosi giocano la partita più lunga

L’allarme intorno al futuro del calcio in città non si spegne più. La società rossoblù continua a inanellare passi falsi a ripetizione. Un loop inesauribile, un tunnel senza via d’uscita. Cosenza da mesi è costretta a ingurgitare bocconi amari. Trovare una voce fuori dal coro è ormai davvero impossibile: tutti chiedono un Cosenza senza Eugenio Guarascio. Sulla questione ieri è intervenuto il consigliere di minoranza Alfredo Dodaro: «Esprimo sconcerto per quanto sta succedendo. Si tratta del punto più basso mai toccato dalla squadra cittadina. Gli ultimi eventi sono segnali di come pure questa stagione sia cominciata nella peggiore delle condizioni. La città merita di più, Caruso deve esercitare pressioni quotidiane per porre fine a questa agonia e restituire dignità a Cosenza». Le reazioni politiche sono la punta dell’iceberg. Il sentimento dei tifosi è messo a dura prova. Luca Aiello si sofferma sugli ultimi risvolti: «Quando ho letto dei calciatori costretti a provvedere da soli alle spese di vitto e alloggio e presentarsi in ritiro con mezzi propri ho avuto conferma che, con questa proprietà, al fondo non c’è mai fine. Ho seguito il Cosenza dappertutto ma ora diserterò lo stadio». Amara anche l’analisi di Cosimo Cucunato: «Penso sia arrivato il momento che il sindaco prenda una decisione perentoria perché Guarascio sta umiliando una città con una lunga tradizione calcistica. Non è più possibile assistere a situazioni del genere, Cosenza merita rispetto». Le sue parole trovano supporto in quelle di Massimo Mazzotta: «Con questa società è impensabile pensare a qualcosa di positivo. La verità è che Guarascio, dopo aver perso la sua gallina dalle uova d’oro, la serie B, continuerà a raschiare il barile tentando di accumulare quanto più possibile. Gli ultimi episodi dimostrano la volontà di invitare i giocatori ad andare via dietro un compenso economico di altre società. Il Cosenza sarà allestito con tanti giovani ma questo club non riceverà più un euro né dai tifosi né dagli sponsor». Carlo Aprile ricorda le promesse non mantenute sul cambio di proprietà: «Immagino il Cosenza sul ciglio di un baratro. Guarascio sta continuando a prendere in giro i tifosi. La cessione non si è verificata, addirittura si annullano le conferenze stampe. Nessuno si è preso la briga di spiegare cosa stia succedendo. Le trattative che fine hanno fatto? Il Comune non agisce, si presta soltanto a un teatrino politico». Anche Stefano Curcio sottolinea la chiusura di ogni forma di comunicazione: «Il futuro è preoccupante. Si tratta di una situazione irrispettosa nei confronti della tifoseria,. Chi detiene il potere evidentemente crede che i sentimenti di tante persone possano essere trattati in questa maniera, senza un minimo di informazione sulle prospettive future. Mi auguro ci sia un’inversione di tendenza, la cessione della società sarebbe stata uno spunto per migliorare. Invito Guarascio a una riflessione perché è tragico ciò che sta accadendo».

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