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Il Cosenza resta un cantiere aperto

Il notevole ritardo accumulato dai rossoblù in queste settimane si riflette sulla costruzione di una squadra ancora incompleta

Ernesto Gabriele

Meno di un mese al primo impegno ufficiale della stagione ma il Cosenza è un cantiere aperto. I rossoblù devono fare i conti con il forte ritardo con cui hanno cominciato. In più, il compito è reso ancora più complicato dal modo in cui si è concluso il precedente corso. La retrocessione in serie C, la mancata cessione del club e l’inizio disorganizzato e approssimativo mantengono alto il livello d’allerta intorno al presidente Eugenio Guarascio. L’intenzione del massimo dirigente è manifesta: provare a incassare da qualsiasi giocatore riesca ad attirare su di sé interesse di mercato. Un messaggio che in altre parole è già stato trasmesso a chi ha manifestato l’intenzione di salutare il resto dei compagni.

Il Cosenza, però, in alcuni casi si ritrova a dover muoversi sul filo del rasoio tra calciatori con ingaggi ingombranti e la volontà di assottigliare il monte ingaggi ereditato da un campionato di categoria superiore.
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