Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Cosenza, Lupo e Buscè ci provano ma l'assenza di Guarascio è rumorosa

Tre presentazioni in un colpo solo in un tempo dettato. La prima conferenza della nuova era non è bastata a gettare “le maschere” perché all’appello è mancato ancora una volta Guarascio. Anche l’organizzazione del Cosenza rimane farraginosa (Buscè, pur anticipando l’allenamento della squadra, si è unito in corso d’opera alla conferenza di presentazione che lo vedeva coinvolto). Ma il direttore sportivo Fabio Lupo è sicuro: «Stiamo lavorando per lasciarci alle spalle il terremoto e mi auguro che questo traspaia tra non molto anche all’esterno perché all’interno si comincia a respirare un’aria differente», ha detto il pescarese, per il quale i Lupi devono acquisire due caratteristiche: «Lucidità e cattiveria». Ha «accettato la sfida» davanti alla proposta di Guarascio, un presidente «motivato e centrato». Il ds ha parlato dell’intenzione del Cosenza di disputare «un ottimo campionato», certamente «non anonimo». Durante il regno dell’imprenditore lametino, d’altronde, gli obiettivi stagionali sono rimasti sempre abbastanza sfumati. Sarebbe difficile fare altrimenti in un momento in cui il mercato in entrata non è neppure cominciato: «Lasceremo andare via qualcuno solo dopo aver individuato la soluzione adeguata. Non accettiamo ricatti. Capisco però che i giocatori aspirino a tornare in serie B vestendo altre maglie, l’ambizione è un dovere di tutti. Puntiamo a una costruzione tecnica e strutturale della società (Micheli ha annunciato l’ingresso di nuove figure negli uffici “interni”: ndr). Per qualche nostro giocatore ci sono trattative ben avviate, attenderemo l’occasione giusta per intervenire perché la fretta è cattiva consigliera».
Buscè ha marchiato a fuoco alcuni concetti che vuole inculcare nella testa dei suoi giocatori: «Possiamo raddrizzare l’indirizzo della barca soltanto tutti quanti insieme. Ho sempre pensato che nel calcio i valori umani vengono prima di quelli tecnici. Scelgo le persone perché soltanto gli “uomini” possono contribuire a tirarti fuori dalle situazioni complicate. Nel mio Cosenza c’è spazio soltanto per giocatori motivati. Se qualcuno non ha più motivazioni allora farà bene a sbattere la porta. Da parte mio, posso promettere di apportare la cultura del lavoro, equilibrio, entusiasmo e rigidità. Per indole caratteriale non scendo a compromessi, mi sono guadagnato da me tutto ciò che ho ottenuto. Non importano i sistemi di gioco, bisogna sempre adattarsi alle caratteristiche del Cosenza. Questa è un’esperienza della quale ho fatto tesoro nel settore giovanile dell’Empoli e che conserverò».

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia