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Tragedia di Raganello, cresce il numero degli indagati

Si starebbe per allungare la lista degli indagati per la sciagura del fiume Raganello. Il procuratore capo, Eugenio Facciolla, infatti, sta per definire il quadro probatorio che ha già coinvolto i sindaci di Civita, Alessandro Tocci; di San Lorenzo Bellizzi, Antonio Cersosimo; il sindaco di Cerchiara di Calabria, Antonio Carlomagno; quindi il presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra. Notificato l'avviso anche a Gaetano Gorpia (funzionario biodiversità), Giovanni Vancieri e Marco Massaro, entrambi appartenenti ad alcune coop-associazioni delle guide.

Tutte le persone coinvolte, che sono difese dagli avvocati Luca Donadio, Franz Caruso, Riccardo Rosa, Gianluca Chiaradia, Gaetano Papasso, Luca Franzese ed Amalia Monci, ieri mattina sono comparse davanti al procuratore, Eugenio Facciolla, per presenziare al conferimento di nuovo incarico posto all’attenzione dei consulenti della Procura: mercoledì prossimo, alle 9, nel comune di San Lorenzo, i docenti dell’Unical torneranno nella gola superiore di 9 chilometri con l'obiettivo di riprodurre l’onda assassina.

I dati verranno cristallizzati in un video in tre dimensioni che farà da base all’attività investigativa preliminare. Chiara, anche, la necessità di comprendere appieno l’effettivo funzionamento di alcune briglie presenti nel comune di San Lorenzo Bellizzi e se la tracimazione, la cattiva manutenzione o lo scoppio di una di queste vecchie opere di contenimento possono aver inciso o meno nella morte di dieci persone ed il ferimento di altre undici.

I legali degli “avvisati” si sono riservati la nomina dei periti di parte. Facile ipotizzare la presenza di questi tecnici nel prossimo sopralluogo. Un passaggio posto ad esclusiva tutela degli indagati, accusati, a vario titolo, di omicidio colposo e lesioni colpose, inondazione colposa ed omissione di atti d’ufficio. Amministratori e tecnici non stanno attraversando un periodo felice, ma è giusto che la magistratura faccia chiarezza e si stabiliscano le regole da seguire per osservare la sicurezza in uno dei luoghi più belli e selvaggi della Calabria.

«Mai come in questo caso – ha sottolineato il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla – sentiamo forte la necessità di dovere di agire, di verificare se ci sono o meno responsabilità in questa terribile sciagura. Soprattutto – aggiunge – abbiamo il dovere morale di dare risposte, il più celermente possibile, alle famiglie delle persone morte. Presto – conferma – saremo in grado di dire che cosa è accaduto e perché sono morte queste persone. Non pensiamo soltanto a chi ha perso la vita, ma anche ai feriti ed ai tanti testimoni di questo incredibile film: l’hanno scampata bella, salvandosi da una esperienza che io stesso ho rivissuto dalle loro parole. Racconti davvero allucinanti».

Amministratori e tecnici hanno parlato attraverso il presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra. «La nostra presenza in Procura – ha spiegato il presidente dell'Ente Parco, Domenico Pappaterra – è servita per conoscere quelle che sono le esigenze investigative: si tratta di accertamenti tecnici irripetibili, coi potenziali indagati in questa indagine che sono stai messi nelle condizioni di poter eventualmente allargare il comitato delle persone deputate ad effettuare le verifiche nel canyon. Per quel che ci riguarda, i sindaci, il Parco, tutti gli altri soggetti faranno valere nelle prossime settimane le ragioni e l'assoluta estraneità rispetto alle vicende contestate».

Ma è anche chiaro che «oltre a voler portare rispetto al lavoro della Procura, intendiamo fornire la nostra collaborazione per ricercare eventuali responsabilità; ma soprattutto fare piena luce su tutto quello che è accaduto nelle gole, nell'interesse generale e per il rispetto verso le famiglie delle persone che hanno perso la loro vita. Abbiamo piena fiducia nella magistratura e nella Giustizia». Adesso non resta che aspettare l’esito degli accertamenti per capire di chi siano davvero le responsabilità per quanto accaduto in quel tragico giorno d’estate. Fino a quel pomeriggio di agosto nessuno immaginava le splendide gole del Raganello come un luogo di morte.

 

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