Nella tarda serata di ieri, personale della Polizia Giudiziaria del Commissariato di Corigliano-Rossano, ha tratto in arresto in flagranza del reato tre soggetti, tutti con numerosi precedenti penali e di polizia: R. G. cl. 85, la compagna M. D. L. cl. 92 e R.L. cl. 94., i primi due attualmente sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Nello specifico il personale della polizia giudiziaria del citato Commissariato di P.S., si era recato presso il domicilio dei sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari in area di Corigliano di Corigliano-Rossano, per effettuare la notifica del decreto di convalida della perquisizione e del sequestro effettuati a loro carico pochi giorni prima, allorquando gli stessi erano stati sorpresi, nella loro abitazione, mentre cedevano della sostanza stupefacente ad altri soggetti. Gli operatori di Polizia sono giunti presso la citata abitazione proprio al momento in cui uno degli arrestati, R.L., ne stava uscendo. Il padrone di casa, R. G. , alla vista degli agenti, avendoli riconosciuti, ha tentato di richiudere repentinamente la porta e non riuscendovi ha cercato con violenza di impedirne l’ingresso, aiutato dalla compagna e dal predetto R. L. Nonostante l’opposizione, gli operatori di Polizia riuscivano con non poca fatica ad entrare in casa e bloccare uno degli arrestati che nel frattempo era corso in bagno cercando di disfarsi della sostanza stupefacente gettandola nel Water. Solo parte della stessa veniva recuperata, circa 2 gr. di cocaina. Sempre nella citata abitazione veniva rinvenuta, occultata in un borsello, la somma di circa 300 euro in banconote di piccolo taglio, verosimilmente provento dell’attività di spaccio. Visti gli elementi di reità raccolti, i tre rei venivano tratti in arresto in flagranza di reato di resistenza a P.U.. Il PM di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari, informato dell’avvenuto arresto, disponeva che ai tre soggetti venissero applicate le disposizioni previste dall'art 121 delle norme di att. c.p.p.. Per quanto riguarda R.G. e la compagna M.D.L., dopo le formalità di rito, venivano risottoposti agli arresti domiciliari.