“Nuova vita alle Fontane e alle piccole cose che fanno parte delle radici di un territorio troppo spesso abbandonato, allontanando nel tempo i suoi cittadini ereditari e togliendogli tutte quelle cose che vi appartengono da sempre”. La valorizzazione delle Fontane, e non solo, è l’obiettivo del gruppo di associazioni volontarie di Corigliano che, dopo la riqualificazione di varie zone (una delle ultime iniziative, “Puliamo La Pineta di Thurio”, e il recupero del torrente Coriglianeto, attraverso una serie di sollecitazioni), pensa ad un altro importante intervento: “Il restauro delle Fontane, simbolo della città, ma anche di molte ringhiere fatiscenti e pericolose per tutti, mancanti molto spesso dei ferri di protezione ornamentali”. È questo l’encomiabile obiettivo posto in essere congiuntamente da Battista Marino (Global Service), Francesco Madeo, Giorgio Raso (Mi Confronto), Mario Gallina (Movimento per il recupero del Centro storico), Ruggero Cufone, Fiorella Malfarà, Marianna Spezzano (Rotaract Club Corigliano Rossano Sibarys), cittadini innamorati del borgo antico e dei beni culturali e ambientali dei quali il territorio abbonda. Un ingente patrimonio che s’intende tutelare e valorizzare con una concertazione “dal basso”, attivando e sostenendo azioni di solidarietà, per le quali si muove l’appello dei promotori dell’iniziativa. Appello rivolto ad associazioni, comitati, singoli cittadini che ne condividono motivi ispiratori e finalità. “Una delle fontane, amate e conosciute da tutti gli abitanti, è quella della Portella. Ha bisogno di un importante intervento di restauro. Servono circa 1000,00 euro per riportare il manufatto al suo antico splendore. Abbiamo quasi raggiunto la metà grazie all’Associazione Rotaract Club Corigliano Rossano – Sibarys, l’altra metà dell’auto-finanziamento necessario speriamo possa venire da tutti coloro che hanno a cuore questo bene storico; grazie, ancora una volta, all’Associazione Global Service che da sempre sostiene con sensibilità e lungimiranza la città come bene comune. Trascorsi circa 25 anni dall’ultimo parziale restauro della Fontana, i problemi conservativi dei materiali, cioè la pietra e mattoni, si sono manifestati nuovamente con le stesse caratteristiche presenti prima del passato intervento. Particolarmente invasiva è la formazione di strati di calcare sia di colore biancastro che grigio-nero. L’intervento – spiegano i firmatari – prevede il trattamento delle formazioni biologiche, la rimozione del calcare e degli interventi estranei il pre-consolidamento e consolidamento delle lacune. Verranno inoltre stuccate le varie fessure. Si procederà quindi alla pulitura dell’intera Fontana, protetta quindi con idrorepellente e antigraffio. Verranno inoltre spazzolate le parti di ferro presenti. È necessario quindi mettere in campo un’azione sinergica affinché ciascuno, in base alle proprie possibilità, possa apportare un contributo determinante per riportare a nuova vita la Fontana”.