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Castrovillari, un murales per colorare le mura del carcere

Istituzioni e detenuti della casa circondariale inaugurano un murales realizzato con l'Ipseoa – Istituto Alberghiero e la collaborazione dei comuni dell'area del Pollino. Ieri mattina, infatti, la direttrice del carcere, Maria Luisa Mendicino, ha concluso, insieme ai ristretti della casa circondariale di Contrada Petrosa, la terza edizione del progetto “Facciamo un figurone”.

Alla manifestazione hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti delle associazioni e gli Enti da sensibili ai bisogni della popolazione carceraria, vale a dire i comuni di Castrovillari, San Basile, Frascineto, l'Ente Parco Nazionale del Pollino, la Diocesi di Cassano Ionio ed una nutrita rappresentanza di sponsors privati, bravi, chiaramente, a spingere la popolazione ristretta ad aprire una breccia nel muro del pregiudizio attraverso questa iniziativa prospettica tenuta dal 4 all’11 ottobre dall’artista Fabio Cuffari dell’associazione culturale Alfa di Aosta.

Il murales, che si trova nella zona protetta del carcere di Viale Sergio Cosmai, adesso abbellisce la facciata d'ingresso delle palazzine detentive e rappresenta il simbolo della fratellanza, vale a dire due mani che s'incontrano sul mare azzurro con il sole nascente. L'idea era quella di affrontare il tema della fratellanza e dei diritti umani all'interno della casa di pena. Un obiettivo centrato in pieno. Importante il contributo offerto, anche in questa iniziativa, dal locale reparto della Polizia Penitenziaria, ieri rappresentato dal comandante Carmine di Giacomo.

Hanno presentato le conclusioni del progetto, nella cappella della Casa Circondariale, la direttrice, Maria Luisa Mendicino; la dirigente scolastica dell'Ipseoa – Alberghiero, Franca Damico; il maestro Franco Azzinari ed il cappellano del carcere, don Francesco Faillace. Il carcere intitolato alla memoria dell'agente “Rosetta Sisca” prossimamente sarà sotto i riflettori, in particolare il 3 dicembre prossimo, con la “La partita con Papà”, gara di calcio che si terrà proprio grazie alla sinergia creatasi tra i detenuti padri in collaborazione con “Bambini senza sbarre onlus”, associazione che ha siglato con il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria un importante protocollo d'intesa per sensibilizzare le istituzioni e la società civile sul tema della tutela dei diritti dei figli dei detenuti. Anche questa iniziativa ha come elemento qualificante la presenza delle famiglie e dei figli che accederanno in Istituto per vedere i papà giocare in campo.

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