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Esondazione del Crati a Corigliano, 70 famiglie costrette a dormire fuori dalla propria casa

Situazione drammatica a Thurio

La furia dell’acqua torna a mietere distruzione e paura. Quella che sembrava una normale serata di un uggiosa novembre si è trasformata in una notte di terrore. Poco dopo la mezzanotte tra martedì e mercoledì cede l’argine del fiume Crati in località Gorgona. Le località di Thurio e Ministalla alla periferia dell’area urbana di Corigliano Rossano vengono letteralmente travolte da acqua e fango.

È un rincorrersi di grida di aiuto e di passaparola per tentare di mettere tutti in salvo. C’è chi sale sui tetti, chi si mette in macchina rischiando di restare bloccato. C’è chi non vuole abbandonare la propria casa, ma alla fine si convince a mettersi in salvo. Con l’arrivo delle prime luci dell’alba sono circa un centinaio le persone che sono state evacuate e portate in salvo. E il sole fotografa un quadro desolante. Tutte le case rurali, le stalle, i campi sono sommerse dall’acqua. Un solo piccolo grande miracolo: non ci sono vittime. Ne all’appello manca alcun disperso.

Gli sfollati trovano rifugio nei locali della scuola media di Cantinella. Qui la Protezione civile Regionale ha organizzato l’accoglienza delle famiglie ed è qui che si concentra i lavoro dei mezzi di soccorso. Vigili del Fuoco, protezione civile, carabinieri, polizia, soccorso alpino, croce rossa. Tutti danno una mano per quelle che sono le loro competenze. Attivata anche la macchina della protezione civile comunale.

La scorsa notte dopo aver consumato un pasto caldo nella cucina da campo allestita presso i locali della scuola di Cantinella. In molti hanno trascorso la notte a casa di parenti, mentre le altre famiglie sono state sistemate in alcune strutture recettive del territorio.

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