Si svolgerà il prossimo 20 dicembre davanti al gup di Paola l’udienza preliminare per il sindaco di Guardia Piemontese, Vincenzo Rocchetti, per il responsabile dell’Ufficio tecnico Giuseppe Caruso coinvolti nell’inchiesta “Domus”, per il consulente grafologico Fernando Barbarossa e per Maria Francesca Capua assegnataria di un alloggio popolare.
Udienza preliminare alla velocità della luce. Infatti, su disposizione del procuratore capo, Pierpaolo Bruni, i carabinieri del comando provinciale lo scorso luglio avevano eseguito due misure cautelari emesse dal gip Rosamaria Mesiti nei confronti del primo cittadino e dell’ingegnere Caruso. Entrambi, ancora ai domiciliari, sono accusati di peculato, falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, abuso d’ufficio e favoreggiamento personale.
Il capo dei pm aveva revocato la misura per il perito perché in quel momento si trovava ricoverato in ospedale. In fase di Riesame il procuratore Bruni aveva depositato al Tdl una consulenza grafologica che dimostra come siano false le firme delle richieste di assegnazione di alloggio popolare presentate dalla Capua. Infatti, già in fase di indagine era stata acquisita una richiesta del 2015 che risultava falsa come il numero di protocollo.
Dalla documentazione depositata e acquisita dalle difese, emerge anche il ruolo del consulente grafologico Barbarossa, difeso dall’avvocato Francesco Mazzotta. Quest’ultimo era stato nominato dalla Procura con un compito ben preciso: verificare quello che i magistrati sospettavano. Ovvero: l’alterazione del Protocollo generale del Comune di Guardia che era stato sequestrato perché c’erano in corso indagini proprio sull’assegnazione degli alloggi popolari. In tempi rapidissimi sono state chiuse le indagini e ora si passa da Gup.
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