Cosenza

Sabato 23 Novembre 2024

Casa invasa dall'umidità, odissea per una famiglia di Rossano

Il muro della cucina

Non sa più a quale santo affidarsi la famiglia di Rossano che combatte da circa 14 anni per ottenere la bonifica della modesta casa al centro storico, invasa a piano terra dall’umidità proveniente dall’esterno, di cui non si riesce a stabilire l’origine, e cagionevole di malanni. Un inconveniente che ha costretto il gruppo familiare a ricorrere ad una casa in affitto allo Scalo. Tutto ciò si consuma nell’indifferenza generale e senza che le istituzioni locali intervengano per porre fine a questa grave situazione. L’odissea per il nucleo familiare (Antonio 80 anni, la moglie Caterina 76, ed il figlio Giuseppe 56) dura da 14 anni da quando, a causa una perdita d’acqua esterna che si infiltra fra le pareti, tutta l’abitazione è diventata invivibile per colpa dell’umidità e di tutte le problematiche che ne conseguono per la salute. L’abitazione, nei pressi di Villa Labonia al Centro storico Bizantino, non è più agibile per le condizioni antigieniche in cui versa. Il capofamiglia ha anche intentato la causa in Tribunale per meglio comprendere di chi siano le colpe, ma la vicenda giudiziaria va a rilento e per questo ha dovuto lasciare la propria casa ed i luoghi dove aveva abitato per tanti anni trasferendosi, suo malgrado allo Scalo. I tempi biblici della giustizia rendono la vita della famiglia insostenibile non solo dal punto di vista della salute (nel frattempo le condizioni di salute dei due anziani genitori si sono aggravate), ma anche dal punto di vista economico dovendo affrontare, come detto, le spese di fitto, ma anche quelle per sopravvivere. “E inconcepibile - ha commentato l’avvocato Patrizia Staface,difensore della famiglia - che in una società che si definisce civile, una famiglia possa “convivere” con queste condizioni per una perdita d’acqua eterna che proviene da chissà dove, certamente dall’esterno dell’abitazione, e che sta letteralmente consumando la vita di questa famiglia. Si tratta – ha aggiunto – di un’ingiustizia bella e buona. In attesa che anche il tribunale si pronunci prima che sia troppo tardi: la famiglia in questione ha presentato esposti e denunce su denunce. I tre familiari sperano di tornare a vivere a casa propria e soprattutto gli ultimi anni della loro vita in condizioni igienico sanitarie certamente più salubri”.

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