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Cassano, vertenza sulla centrale del Mercure: continua la battaglia degli ambientalisti

centrale mercure

La vertenza sulla centrale del Mercure continuerà fino al suo smantellamento. Lo afferma il forum delle associazioni e dei comitati calabresi e lucani per la tutela della legalità e del territorio “Stefano Gioia”. Il commento, nello specifico, arriva pochi giorni dopo che il Consiglio di Stato a sei mesi dall’udienza di merito, ha respinto il ricorso del forum ambientalista contro la terza autorizzazione «generosamente elargita dalla Regione Calabria alla centrale Enel della Valle del Mercure», nel cuore del Parco del Pollino al confine tra con la Lucania.

«Un brutto giorno – raccontano gli iscritti al “forum” – per chi crede che legalità e giustizia debbano camminare insieme. Oggi hanno vinto interessi speculativi e predatori che hanno aggredito un territorio unico, quello del Parco Nazionale del Pollino – zona di protezione speciale (zps) e patrimonio dell’umanità dell’Unesco – impattando con tutta la forza delle loro trecentocinquantamila tonnellate di alberi mandati in fumo ogni anno e con quella dei cento camion che ogni giorno portano ciò che resta di quegli alberi nella pancia del “Mostro del Mercure”». Esponendo, inoltre, le popolazioni residenti a rischi per la salute e a rischi sociali, oltre che ai danni occupazionali negli ambiti propri di un Parco: il turismo e la produzione agroalimentare di qualità.

Per gli iscritti al forum, il tutto sarebbe avvenuto con la complicità e il supporto dell’Ente Parco che, con ogni evidenza, lavora alacremente «perché non vi sia più un Parco Nazionale del Pollino». Ma la battaglia del Forum “Stefano Gioia” non si arresta di certo. Sedici anni di vertenza non lo hanno fiaccato ma – sempre a loro dire – lo ha reso più forte.

«Quello di questi giorni – chiudono la loro dichiarazione a commento della sentenza – è un incidente di percorso, grave e incomprensibile, ma contingente. Ci sono tante altre strade da percorrere e noi le percorreremo tutte per arrivare all’unica soluzione possibile e accettabile: la chiusura e smantellamento della centrale del Mercure». L’impianto, che è al centro di una inchiesta della Procura della Repubblica di Castrovillari e del capo dei pubblici ministeri Eugenio Facciolla, intanto, dallo scorso giugno, la centrale ha cambiato proprietario. F2i fondi italiani per le infrastrutture ha acquistato l’intero portafoglio degli impianti a biomassa vegetale da Enel.

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