“Abbracciando noi è come se il Papa avesse accolto tra le sue braccia tutti i poveri del mondo e soprattutto tutti coloro che cercano un futuro di pace”: l’hanno dichiarato, al termine dell’incontro, i ragazzi facenti parte del gruppo di migranti della cooperativa cosentina “Kairos” che ha la propria sede legale nella cittadina dell’Esaro. Papa Francesco, infatti, ha abbracciato dodici migranti, accolti da questa struttura, al termine dell’udienza generale di mercoledì scorso 19 dicembre. “Kairos è un centro d’accoglienza per migranti che cerca di restituire a tante persone venute dal mare la speranza e il sogno di un futuro migliore attraverso l’istruzione”, ha spiegato don Carmelo Terranova, ex parroco santagatese ed ora a Roggiano Gravina”. “L’abbiamo fatto – ha aggiunto il presidente Francesco Aragona – proprio in risposta all’invito del Pontefice ad aprire le porte”. Proprio al termine dell’udienza, nell’aula Paolo VI, quando il Santo Padre ha visto l’originale “scultura di pane” preparata per il Natale dai panificatori romani, farcita con tanti cioccolatini, non ci ha pensato due volte chiamando accanto a sé soprattutto i bambini, quelli che facevano parte, con le loro mamme, della delegazione della cooperativa Kairos giunti in Vaticano. Allora, per coinvolgere i piccoli e non farli sentire a disagio, è stato proprio Francesco a prendere i dolcetti e passarli ai suoi piccoli “ospiti”. “Un momento di gioia ancora più straordinaria perché questi bambini una vera famiglia non l’hanno mai avuta” ha confidato l’assistente spirituale della comunità, don Carmelo Terranova, per diversi anni a Sant’Agata, dove ha accolto i migranti - con tutto l’amore possibile - nella struttura di Santa Maria della Selva. Sono “I ragazzi venuti dal mare”, come recita il titolo del libro scritto da Elena Fiore Pisapia, anche per testimoniare il grande atto di fede e carità cristiana.