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Inchiesta sugli appalti ad Amantea, lunedì udienza preliminare per gli indagati

Comune di Amantea

Arriva nelle aule di giustizia l’inchiesta “Multiservizi” della Procura di Paola, che ha cercato di fare luce sulla gestione degli appalti nel Comune di Amantea. Si svolgerà il prossimo 14 gennaio l’udienza preliminare davanti al Gup. Nella rete sono finiti amministratori, funzionari, dipendenti comunali e imprenditori.

Un iter giudiziario che sta procedendo alla velocità della luce. I finanzieri di Cosenza, assieme ai colleghi della tenenza di Paola e Amantea, lo scorso 29 giugno avevano eseguito sei misure cautelari emesse dal gip Maria Grazia Elia su disposizione del procuratore capo Pierpaolo Bruni e del sostituto Maurizio De Franchis.

L’accusa è di avere turbato gare pubbliche, procedimenti di scelta dei contraenti e in un caso anche di tentata concussione. Sotto la lente degli inquirenti è finita la gestione degli appalti pubblici nel Comune di Amantea, che ha riguardato in particolare servizi importanti come quello di derattizzazione e disinfestazione del territorio, la gestione dei lavori di assistenza e manutenzione del porto turistico, di refezione scolastica e anche la gestione dei parcheggi.

In carcere erano finiti Domenico Pileggi (ex funzionario del Comune di Amantea con funzione nei servizi di manutenzione del porto e attualmente in servizio al Comune di Rizziconi) e Fabrizio Ruggiero, responsabile tecnico della Apa Multiservizi, la ditta della cittadina tirrenica che secondo l’accusa aveva la prerogativa sulla maggior parte degli appalti, da cui prende nome l’operazione condotta dalle Fiamme gialle.

I domiciliari, invece, erano stati disposti nei confronti di Emma Pati (assessore al Comune di Amantea); Mario Aloe (responsabile pro tempore dell’ufficio Personale del Comune e attualmente dirigente); Emilio Caruso (comandante dei vigili urbani di Amantea); Giacomo Bazzarelli (appartenente alla polizia locale). Nell’inchiesta risultano indagate anche altre dieci persone: Claudio Samà, Angelino Romeo, Pino Furfari, Gregorio Bruno, Gianluca Cannata (ex assessore al Bilancio del Comune di Amantea), Linda Morelli (ex presidente del consiglio comunale di Amantea); Anna Concetta Trafficante; Nicola Raso; Giuseppe Bazzarelli e Pasquale Lo Cane. Per loro il Gip non aveva riconosciuto le esigenze cautelari ma aveva però evidenziato la presenza «a carico di tutti gli indagati di gravi indizi di colpevolezza».

L’inchiesta aveva pienamente superato il vaglio del Riesame e aveva riconosciuto l’impianto accusatorio anche se aveva scarcerato tutti ma disponendo delle misure interdittive per Pileggi e Ruggiero. Ma non solo. Pure la Cassazione, a cui si era rivolta la Procura, ha pienamente condivido l’impostazione della Procura.

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