Rinviata la protesta dei lavoratori delle Terme Luigiane. Oggi era previsto il loro sit-in pacifico a San Giovanni in Fiore per parlare con il presidente della Regione, Mario Oliverio, su una vertenza che, a loro dire, li farebbe vivere in una sorta di limbo. La scelta di rimandare il viaggio nella cittadina silana è dettata dalla partenza del governatore per la capitale, dove dovrebbe partecipare alla conferenza Stato-Regioni. «Ma l’iniziativa resta in piedi. I dipendenti degli stabilimenti termali hanno bisogno di certezze e risposte concrete. È una situazione di stallo con i comuni termali che non avrebbero alcuna intenzione di concedere una eventuale proroga, ipotetiche proposte alternative a quella stilata dopo il tavolo di concertazione a Catanzaro, e altri incontri. Lo stato d’agitazione continua. Non si abbassa lo sguardo su questa vicenda che interessa molte famiglie e l’indotto», precisa Gerardo Calabria, segretario provinciale della Cisl. Gli operai sono frustrati. Lo hanno ripetuto nelle due assemblee di lunedì e martedì, tanto da decidere di portare la vertenza alla ribalta nazionale. «Non siamo lavoratori di serie B. Come avvenuto in altri contesti, dove è stato tutelato il dovere e il diritto al lavoro, lo stesso chiediamo venga fatto per noi. La stagione termale rischia di essere compromessa, come tutti i sacrifici che stiamo facendo da tempo», incalza una fanghista. Le altre applaudono, pronte a mettere in pratica forme di protesta. Tra i 250 lavoratori serpeggia la delusione: sapevano che era difficile trovare una quadra, ma speravano ci fossero più elementi per la salvaguardia dei livelli occupazionali. L’attenzione poi va sulla famosa proroga: ammesso che i comuni di Acquappesa e Guardia accettino la proposta avanzata dalla Regione. Pare, infatti, che i due enti locali non abbiano alcuna intenzione di prorogare la concessione alla Sateca, facendo riferimento a un contratto scaduto che non potrebbe essere prolungato ulteriormente. Di questo parleranno i sindaci di Acquappesa, Giorgio Maritato, e Guardia, Vincenzo Rocchetti, con le loro delegazioni in una riunione congiunta prevista a inizio settimana, anche se sembra stiano stilando una controproposta da presentare alla Regione. Le parti (enti locali, Regione, sindacati e delegazione di lavoratori) potrebbero incontrarsi a Catanzaro a metà settimana. Intanto, i due comuni hanno inviato alla Sateca una lettera per la restituzione, entro il prossimo 21, degli immobili di proprietà comunale nel compendio termale.