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Aggredito dai cani randagi a Corigliano, ferito il presidente di "Oltre" Scarnati

Operato a seguito di una brutta caduta causata dall’aggressione di cani randagi a Corigliano Rossano. Il malcapitato è Antonio Scarnati, presidente del movimento politico “Oltre”, che, a causa dell’infortunio subito, ha dovuto disertare l’incontro pubblico per la presentazione ufficiale del suo gruppo in vista delle prossime elezioni. Un episodio increscioso che ha portato Scarnati ad un ricovero ed un intervento chirurgico e, all’inevitabile, riflessione sul fenomeno randagismo.

L’incidente si è verificato nelle scorse settimane in piazza Bernardino Le Fosse in pieno centro cittadino. Il giovane, percorrendo la piazza, si è ritrovato ad essere inseguito da un branco di cani che, riusciti a raggiungerlo, gli si sono avventati contro. Morsi e graffi, che Scarnati ha provato ad evitare, ma è finito rovinosamente a terra, fratturandosi la spalla. Una frattura scomposta per la quale si è dovuto intervenire chirurgicamente.

Non è il primo caso di aggressione di randagi che si registra sul territorio. Mesi addietro l’aggressione a Schiavonea ai danni di un bambino. Ed il problema continua a non essere affrontato dalle istituzioni. Associazioni di volontariato e singole persone sono sensibili al problema. Il presidente dell’associazione Sos Quattro zampe, Bruno Febbraio, guardia zoofilia ed in prima linea nell’accoglienza dei cuccioli, spiega come sia necessaria una regolamentazione.

Si registra una intensificazione di casi di abbandono, di violenza e maltrattamenti. «L’obbligo di dichiarare all’anagrafe canina l’animale d’affezione, con l’installazione del microchip, ridurrebbe il fenomeno dell’abbandono. Controlli ad hoc e multe in caso d’infrazione porterebbero soldi nelle casse comunali da potere investire nell’accoglienza, ambulatori per sterilizzare e continuare con il progetto dei cani di quartiere bloccato a causa della fusione. Ma si potrebbero anche intercettare risorse finanziare dell’unione europea».

Sterilizzazione dei cani randagi, anche con la remissione sul territorio, per bloccare l'emergenza. Investire in sensibilizzazione sulla sterilizzazione dei cani di proprietà e sull'adozione dei cani dei canili. Creare spazi attrezzati per i cani accompagnati dai proprietari per incentivare l'adozione.

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