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Blitz antibracconaggio a Cosenza: denunce, sequestri e perquisizioni

Le armi e le munizioni sequestrate

Continua l’attività di prevenzione e repressione dei reati in materia venatoria da parte della Polizia Provinciale di Cosenza, che sotto le direttive del comandante dottor Pasquale Monea e del sostituto commissario Maria Antonietta Pignataro, nei giorni scorsi ha effettuato alcuni mirati interventi che hanno portato alla denuncia di due persone e al sequestro di un’arma, di munizioni detenute illegalmente e di selvaggina non cacciabile per il periodo.

Gli Agenti in servizio presso il distaccamento di San Giovanni in Fiore si sono recati in varie località situate tra i Comuni di San Giovanni in Fiore, Casali del Manco, Spezzano della Sila, Acri, San Demetrio Corone e Santa Sofia d’Epiro.

Nel corso dell’attività investigativa, all’interno di alcune campagne del cosentino è stato individuato un uomo che, al termine di una battuta di caccia eseguita con altre tre persone, aveva abbattuto alcuni esemplari di avifauna appartenenti alla specie Merlo (Turdus merula). Secondo il vigente calendario venatorio regionale, la specie in oggetto non è più cacciabile (periodo consentito solo dal 1 ottobre al 31 dicembre 2018) e di conseguenza l’abbattimento costituisce un illecito di tipo penale; pertanto, con il coordinamento del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari, sono state effettuate diverse perquisizioni volte a ricercare selvaggina protetta occultata.

In un altro intervento finalizzato al contrasto del bracconaggio al cinghiale, specie per cui l’attività venatoria è chiusa ormai dal 30 dicembre scorso, un uomo è stato trovato con delle munizioni a palla unica portate e detenute illegalmente, poiché non denunciate all’autorità di pubblica sicurezza.

Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati complessivamente un fucile calibro 12, ventisette munizioni tra piombo spezzato e a palla asciutta, più alcuni capi di avifauna illecitamente abbattuti; dopo le formalità di rito per i presunti responsabili è scattata la denuncia in stato di libertà alla competente Autorità giudiziaria, che ha già convalidato l’attività della polizia giudiziaria operante.

I controlli della polizia provinciale di Cosenza, tesi a garantire il corretto svolgimento dell’attività venatoria, la difesa del patrimonio faunistico, e la tutela della sicurezza pubblica, sono stati intensificati in questi ultimi periodi e proseguiranno anche nei prossimi giorni.

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