Il presidente della Repubblica d’Albania, Ilir Meta, aveva promesso di ritornare in Calabria. Besa, la parola data, uno dei capisaldi della cultura albanese, sarà dunque mantenuta perché Meta il prossimo 13 febbraio, assieme a una folta delegazione diplomatica albanese, parteciperà alla cerimonia ufficiale di inaugurazione degli eventi che apriranno la festa del primo centenario della fondazione dell’eparchia bizantino-greca di Lungro. Il vescovo della diocesi arbëreshe, monsignor Donato Oliverio, annuncia la partecipazione del capo di Stato albanese assieme a otto rappresentati diplomatici shqipetari nel solco dei legami culturali e storici che l’Arbëria coltiva con la terra delle aquile. La cittadina arbëreshe, nucleo religioso del cattolicesimo bizantino-greco di riferimento in Italia, istituita da Papa Benedetto XV con la bolla “Catholici fideles”, mercoledì 13 febbraio sarà centro nevralgico delle funzioni religiose orientali. Oltre alla partecipazione dei fedeli della giurisdizione religiosa dell’eparchia di Lungro, riuniti in 30 parrocchie disseminate a macchia di leopardo in 26 comunità che gravitano in cinque province sparse in quattro regione italiane, i più influenti rappresentanti delle istituzioni religiose di tradizione orientale d’Europa arriveranno a Lungro per rendere omaggio a monsignor Oliverio e alla Chiesa italo-albanese. La presenza dei vescovi dell’esarcato apostolico di Grecia, dei presuli dell’arcidiocesi della chiesa cattolica d’Ungheria, del cardinale Leonardo Sandri, prefetto della congregazione per le Chiese orientali, dei vescovi della Conferenza episcopale calabra, dei vescovi dell’arcidiocesi di Scutari e del presule di Piana degli Albanesi, seconda diocesi greco-albanese d’Italia, farà da cornice a un evento storico che accenderà i riflettori dell’attenzione nazionale sulla più importante istituzione religiosa d’Arbëria.