È una trama a puntate, tra veleni ed esposti noti e ignoti. L’ex Provveditorato agli studi, in questi ultimi mesi, si è trasformato in una polveriera. Clima rovente tra proteste di sindacati e mal-di-pancia di professori insoddisfatti pronti al ricorso per il mancato incarico o per una posizione all’interno delle graduatorie non corrispondente ai meriti acquisiti. E, poi, richieste di accesso agli atti che giacerebbero da tempo sulle scrivanie dei vari uffici di Palazzo Lecce, domande di pensionamento che attendono da dicembre l’emissione dei relativi decreti che faticano a sbocciare. Rilievi che sono stati portati a conoscenza del Ministero che ha spedito a Cosenza i suoi ispettori. I tecnici dovranno verificare l’attendibilità di quelle accuse condensate in documenti ufficiali e testimonianze anonime che sono state portate a conoscenza dell’Ufficio scolastico regionale e del Miur. Si parla di ingranaggi lenti, troppo lenti per consentire il regolare svolgimento delle attività nelle scuole della provincia. Problemi che sarebbero legati prevalentemente alla drastica riduzione degli impiegati amministrativi. L'articolo completo sulla gazzetta del Sud - edizione di Cosenza in edicola.