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Droga e sfruttamento della prostituzione, due arresti a Corigliano Rossano

È finito in manette un trentasettenne che nascondeva della droga in vari punti della casa e rubava energia elettrica con un bypass in rame. Ieri mattina i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Corigliano Calabro - guidati dal capitano Cesare Calascibetta - hanno perquisito casa di un coriglianese, identificato in A.S., e residente a Schiavonea.

Nel corso del controllo nel mobiletto del bagno, nella cassetta degli attrezzi del ripostiglio e in macchina, hanno trovato nascosti una serie di  involucri con hashish e marijuana per un totale, rispettivamente di cinque e quattro grammi, oltre al materiale utile per il taglio e il confezionamento. Non solo, insieme ai tecnici dell’Enel è stato appurato che l’uomo, con un bypass in rame, s’era attaccato direttamente alla rete elettrica pubblica.

Per lui il sostituto procuratore della Repubblica Antonino Iannotta ha disposto l’arresto. L’uomo dovrà comparire davanti ai giudici Castrovillaresi per furto aggravato di energia elettrica e possesso di droga ai fini di spaccio.

Ma il lavoro dei carabinieri auspici non è finito qui. I militari, su disposizione dell’ufficio esecuzioni penali del Tribunale, hanno arrestato Giuseppe Sammarro, trentatreenne, in esecuzione del provvedimento dell’autorità giudiziaria emesso per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.

Dovrà espiare la pena di due anni e mezzo circa a seguito di una attività risalente al 2007 eseguita dal commissariato di Castrovillari nell’ambito dell’operazione “Ursaru” che disarticolò una organizzazione Italo-rumeno-albanese dedita allo sfruttamento della prostituzione in vari territori dell’Alto Jonio cosentino tra i comuni di Spezzano Albanese, Corigliano Calabro e Trebisacce.

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