Il “sistema salute” in Calabria è al collasso e continua ad alimentare ombre e sospetti. Come quelli che pervadono i familiari di un ottantaduenne di Mendicino.
L’uomo è morto, per cause ancora da accertare: occorreranno verifiche in tre ospedali. I parenti, assistiti dall’avvocato Fabio Bonofiglio, hanno presentato denuncia - come riporta la Gazzetta del Sud oggi in edicola -. Il pm Giuseppe Cava ha aperto un fascicolo e ha deciso di procedere con l’autopsia.
Uno strazio che si aggiunge allo strazio, in questo complesso percorso che serve a individuare eventuali responsabilità. Stamattina il magistrato conferirà l’incarico all’esperto. L’avviso di accertamenti tecnici non ripetibili è stato notificato, ovviamente soltanto alle parti offese. I chiarimenti clinico-scientifici serviranno a orientare l’inchiesta.
Tutto è cominciato nella casa di cura dove il pensionato era ricoverato. Da un controllo medico al ginocchio sarebbe emersa una sospetta infezione, sicché si è deciso di procedere anzitutto con un esame delle urine.
L’inserimento della cannula di un catetere si sarebbe però rivelato complesso rendendo necessario lo spostamento del paziente in un’altra struttura privata; infine la disperata corsa verso l’ospedale Annunziata.
Al Pronto soccorso l'uomo, entrato in “codice bianco”, sarebbe stato sistemato su una barella e «lasciato lì per ore» prima del trasferimento in Rianimazione dove si è spento dopo una trentina di minuti.
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