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Morta nel residence a Santa Maria del Cedro, eseguita l'autopsia: la donna era incinta

Ospedale Annunziata di Cosenza

Saranno gli esami istologici a fare un po’ di chiarezza sulla tragica fine di Ndeye Magatte Mbengue, la 40enne del Senegal che una settimana fa è stata trovata senza vita sul balcone di un appartamento in un residence di Santa Maria del Cedro. Nel primo pomeriggio di ieri, è stata eseguita l’autopsia sul corpo della donna che era stato portato nell’obitorio dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza. Ma bisognerà aspettare un po’ di tempo prima che il medico legale, Silvio Cavalcante, incaricato dalla Procura, depositerà i risultati degli esami.

Si tratta di un caso delicato e ancora pieno di misteri anche perché dopo la sua morte si è scoperto che la vittima era al sesto mese di gravidanza. Sulla tragica fine della senegalese stanno indagando i carabinieri della compagnia di Scalea, guidati dal capitano Andrea Massari, coordinati  dal pubblico ministero Maria Francesca Cerchiara, con la super visione del procuratore capo di Paola Pierpaolo Bruni.

Nessuna ipotesi ancora sulle cause della morte anche se già da una prima ispezione esterna del cadavere - fatta al momento della scoperta del corpo senza vita della donna - era emerso che non c’erano segni evidenti di violenza e che probabilmente la morte era da far risalire ad almeno dieci giorni fa se non addirittura quindici giorni fa. Gli inquirenti sin dal primo momento non hanno escluso nessuna ipotesi nemmeno quella che la morte possa essere avvenuta per cause naturali.

Però gli interrogativi da sciogliere sono ancora tanti. E poi c’è inoltre la questione delicata della gravidanza della donna sulla cui vita non si sa molto. Una settimana fa a dare l’allarme era stato un vicino di casa insospettito dal fatto che da giorni non vedeva la vittima ma notava da alcuni giorni le luci sempre accese e gli infissi sempre aperti. Così l’uomo ha informato prima l’amministratore del residence e il proprietario dell’appartamento in cui abitava la senegalese e insieme hanno deciso di avvisare i carabinieri.

I militari sono giunti subito sul posto e facendo irruzione nella casa hanno scoperto il corpo della donna senza vita riverso sul balcone: era quasi svestita. Chissà da quanto tempo quel corpo stava lì. Ma in quel momento nessuno sapeva che in realtà c’era anche un piccolo feto senza vita. Gli inquirenti hanno immediatamente effettuato un primo sopralluogo nella casa che è stata sequestrata e hanno iniziato a sentire i residenti di quel villaggio turistico e le persone che conoscevano la donna, alcuni dei quali suoi connazionali. Però non si sa molto della donna che per un periodo ha pure abitato a Scalea.

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