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Budget ridotto per la sanità cosentina: nei laboratori l'assistenza diventa "a numero chiuso"

L'alternativa è mettersi in coda negli ospedali o negli ambulatori dell’Asp

In Calabria, il diritto alle cure non esiste più da tempo. Il sistema-salute è alla canna del gas, soffocato da un debito che continua a crescere nonostante i piani di rientro concertati dalla politica. Un deficit enorme che dovrà, in qualche modo, essere colmato con altri denari, altre cambiali. Servono soldi da reperire magari cancellando ospedali, facendo sparire reparti, mandando in pensione medici e infermieri e lasciando le corsie vuote.

Persone costrette a periodici controlli diagnostici e per questo beneficiari di esenzione totale che, da qualche settimana, hanno dovuto fare i conti con la novità dell’assistenza a... numero chiuso. Il commissario avrebbe tagliato i fondi ai privati che conseguentemente hanno dovuto rivedere il budget. E la soluzione trovata è più o meno questa: esami gratuiti ma solo ai primi prenotati del giorno. In genere, i “fortunati” sono tra venti e trenta. Solo per loro il costo degli accertamenti è coperto dal Sistema sanitario. Gli altri devono passare alla cassa, nonostante l'esenzione. 

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