Di amianto si muore. Fiumi, cigli di strade e colline sono stati per anni contaminati dalla presenza di lastre in eternit, materiale altamente inquinante. In un anno e mezzo, dal luglio 2017 al dicembre 2018, ne sono stati rinvenuti e messi in sicurezza la bellezza di 60mila chilogrammi. Numeri imponenti, forse anche troppo, per una città come Paola che conta poco più di 16mila abitanti. Abitazioni, rifugi per animali, interi condomini, ma anche canne fumarie e tubature sono state negli anni rivestite da materiale altamente cancerogeno la cui presenza è marcata nelle costruzioni che, fino al 1996, ne facevano ancora largamente uso. Anche le tubature dell'acqua erano state realizzate nel dopoguerra facendo largo uso a materiali contenti amianto. L'attività del nucleo ambiente di cui è responsabile Rosario Mandarini in questi anni non ha conosciuto sosta. E in particolare negli ultimi mesi che si è intensificata. A essere interessati sono stati anche i cigli dei fiumi (il torrente Isca e lo Spagnolo), aree collinari e zone nei pressi della statale 18. Diverse sono state le denunce alla Procura della Repubblica di Paola. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Cosenza in edicola.