La città dei maldipancia si stende da via Falcone ai Due Fiumi. E si allunga tutta dentro l'unica corsia afflitta del viale Mancini ormai disossato dal cantiere. Una cruna troppo stretta che diventa impraticabile durante le ore di punta che non sono più fisse come prima. La concentrazione di macchine e di smog varia al variare di fattori importanti come può essere il transito di autobus urbani e di linea o di mezzi non propriamente da città. Cosenza, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, è restia ad abbandonare le auto e la tendenza al delirio è dimostrata da quello che accade in contemporanea lungo le due parallele, via Popilia e via 24 Maggio. Un incubo che il movimento “No Metro” vorrebbe dimenticare in fretta temendo anche lo stato di salute malfermo della Cmc di Ravenna, la coop che dovrebbe realizzare il nuovo collegamento tra la città e l'Unical. Però, forse, qualcosa si muove dopo il grigio dei giorni passati. Finalmente risalgono segnali incoraggianti dalla Sicilia dove i cantieri delle grandi opere etnee della holding romagnola sono bloccati dagli operai in sciopero. Ieri, in Prefettura a Catania si è riunito un tavolo tecnico con società, rappresentanti sindacali e la Ferrovia Circumetnea. Un vertice che è stato sigillato dall'ottimismo. Gli operai hanno incassato la promessa di vedersi liquidate tutte le spettanze entro il 15 aprile.