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Il Comune di Cosenza deve pagare i debiti di Occhiuto

Mario Occhiuto

La seconda sezione civile della Corte d'appello di Catanzaro mercoledì ha respinto il ricorso del Comune di Cosenza contro la la sentenza numero 53/2018 del 9 gennaio con cui il Tribunale di Cosenza obbligava il municipio a saldare le pendenze personali del sindaco nei confronti di Equitalia.

La decisione dei giudici di secondo grado è stata resa nota ieri sera via social dall'ex vice sindaco Katya Gentile. La quale poco più d'un anno fa, commentando il verdetto di primo grado sui problemi economici dell'architetto, sottolineava che i debiti «costituivano i presupposti essenziali ai motivi di ineleggibilità tanto discussi e poi sminuiti durante la scorse elezioni comunali. Non potranno più dire che è solo colpa dei dirigenti», insisteva Katya Gentile parlando «d'una brutta storia», delle «mancate spiegazioni ad un'intera comunità che sarà costretta a pagare per lui», e pure di «illeciti che vengono sistematicamente sviliti o ignorati».

La cartella di Equitalia pendente sull'amministratore ammonta a 1.770.609,09 euro. Che adesso deve sborsare il municipio, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, poiché per quattro anni, a cavallo tra le due consiliature caratterizzate dalla sindacatura Occhiuto, gli ha versato l'indennità da primo cittadino invece di accantonarla per saldare i suoi debiti personali. Lo “stipendio” è pari a 78.713 euro per ogni anno in cui ha rivestito la carica di sindaco a decorrere dalla data di notifica del pignoramento.

La Corte d'appello ha però sottolineato che 78mila euro è l'indennità lorda che spetta al sindaco, invece per questa vicenda dev'essere considerata la somma netta che è decisamente più bassa: 48-50 mila euro.

 

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