Tre arresti per rapina aggravata, due Procure coinvolte e una operazione lampo durata poche ore che ha portato al fermo di due romeni in partenza per la Sicilia da Villa San Giovanni e un rossanese che si era barricato nelle case popolari di Corigliano di via Gran Sasso dove viveva.
I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno arrestato i tre uomini venerdì scorso con l’accusa di rapina aggravata in concorso e detenzione di armi.
Secondo quanto ricostruito dai militari della Compagnia di Corigliano Calabro – guidati dal Capitano Cesare Calascibetta – nella serata di mercoledì scorso, i tre sarebbero piombati all’interno di un’abitazione nel centro dello scalo coriglianese e, dopo aver minacciato con una pistola due fratelli, un uomo e una donna, li avrebbero costretti a racimolare tutti i contanti in loro possesso, ottocento euro, e consegnarglieli.
A quel punto è iniziata la fuga a bordo di una Ford Focus station wagon con targa straniera. Qualcosa, però, non è andato come sperato. La prontezza di una delle vittime, infatti, le ha permesso di fotografare diverse volte i rapinatori durante la fuga e riprendere anche l’autovettura. L’intervento dei militari della Stazione di Corigliano Calabro scalo alla chiamata di aiuto dei due ragazzi è stata immediata. Da qui è partita l’attività investigativa per ricostruire l’accaduto e risalire ai responsabili. Grazie alle diverse immagini acquisite, i militari sono riusciti ad individuare i volti dal confronto con le immagini nel database delle forze di polizia.
Il software ha dato così un nome ai volti: due dei responsabili della rapina erano romeni domiciliati a Schiavonea, mentre il terzo uomo era un rossanese che risiedeva nelle case popolari dello scalo. I militari sono riusciti anche a risalire ai cellulari dei rapinatori che ha permesso ai carabinieri e ai magistrati della Procura di Castrovillari – guidati dal capo dei pm Eugenio Facciolla, di appurare, in poco tempo, come i due romeni della banda stessero fuggendo dal coriglianese verso Reggio Calabria. Uno dei due giovani dell’est europeo aveva abitato, infatti, per lungo tempo in provincia di Agrigento, per questo motivo gli inquirenti hanno pensato che stessero andando lì per nascondersi e far calmare le acque.
L’intuizione ha permesso loro di anticiparne le mosse e, dopo aver avvisato la Procura di Reggio Calabria e i Carabinieri di Villa San Giovanni, i due sono stati fermati all’imbarco di uno dei traghetti in partenza per la Sicilia. Vistisi ormai con le spalle al muro, però, i due hanno tentato un’ultima disperata fuga inizialmente cercando di speronare i Carabinieri, quindi scappando a piedi per le strade limitrofe. Sforzi inutili perché alla fine M.D.M., 27enne con diversi precedenti penali, e C.M., 22enne, anch’egli romeno, sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, oltre al fatto che nei confronti del 27enne pendeva un ordine di cattura da parte del Tribunale di Agrigento.
Inoltre i Carabinieri di Corigliano Calabro, sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti e dell’evidente pericolo di fuga, hanno notificato ai due, ristretti nel carcere di Reggio Calabria, il fermo d’indiziato di delitto per concorso in rapina a mano armata. Per chiudere il cerchio, i militari ausonici hanno anche fermato per lo stesso motivo anche il terzo uomo, A.S. 42enne di Rossano, con diversi precedenti penali, che si era barricato in casa presso le palazzine popolari di Via Gran Sasso, che si trova ora nel carcere di Castrovillari in attesa di giudizio.
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