Diventa definitiva la condanna a due anni e dieci giorni (e quella accessoria dell'interdizione temporanea dai pubblici uffici), nell'ambito della vicenda Sogefil, a carico di Mauro Nucaro, imprenditore dell'eolico, ex presidente del Cosenza calcio e attuale numero uno del Corigliano calcio. La Sesta sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dell'imprenditore (difeso dagli avvocati Enzo Musco e Giovanni Bruno), il quale dovrà dovrà risarcire gli enti pubblici, difesi dagli avvocati Giorgio Maiuri, Andrea Bonifati e Giulio Ceravolo, che si sono costituiti parti civili. La “Sogefil Riscossione spa”, negli anni scorsi era stata incaricata della riscossione dei tributi in vari centri calabresi. Tutto sembrava filare liscio fino a quando sono emerse una serie d'insolvenze. I soldi incassati, infatti, non venivano trasferiti sui conti dei Municipi, così come prevedevano gli accordi contrattuali. La società per azioni contattata dalle varie amministrazioni prendeva tempo, accampando scuse legate alla mancanza temporanea di liquidità. L'assenza di disponibilità finanziaria nel tempo ha determinato l'avvio di una procedura di fallimento. Alle grane provocate, alla Sogefil, dall'intervento della magistratura civile ben presto si aggiunsero i guai provocati dai giudici penali. Il capo della Procura bruzia dopo aver ricevuto una sequela di denunce decise di far luce su quanto stava accadendo. E così venne fuori di tutto. Il denaro incamerato per conto degli enti veniva infatti utilizzato per scopi privati dagli indagati, solo una minima parte era versato ai Comuni. Leggi la versione integrale dell’articolo su Gazzetta del Sud – edizione Cosenza in edicola oggi.