Nascondevano coca e marjuana nella cucina casa, come se nulla fosse, tra lo zucchero e il sale. I militari del nucleo operativo e radiomobile hanno arrestato due bulgari entrambi incensurati di cui non sono state rese note le generalità complete ma solo le iniziali e identificate in E.M.B., quarantanovenne, e F.H, sua compagna trentatreenne. Fine settimana di lavoro per il Carabinieri di Corigliano.
Alle prime luci dell’alba di sabato, infatti, hanno perquisito la casa dei due residenti a Spezzano Albanese. I due sono stati visti gravitare spezzo nel coriglianese e alcuni loro strani movimenti hanno insospettito gli investigatori del nucleo operativo e radiomobile proprio in virtù del fatto che i due risiedessero altrove e non lavorassero nella cittadina ausonica. A quel punto gli uomini guidati dal capitano Cesare Calascibetta hanno deciso di far scattare un controllo a sorpresa visto che i due sono anche incensurati. Sabato mattina, quindi, si sono presentati nella loro casa di Spezzano Albanese per una perquisizione.
Dopo aver ispezionato vari ambienti della casa e da un vaso di vetro in cucina sono stati fuori duecenticinquanta grammi di marijuana ancora da dividere in dosi mentre in un altro contenitore della credenza erano nascosti sei grammi e mezzo di cocaina. In altre zone dell’appartamento sono stati rinvenuti, invece, il materiale per il confezionamento e due bilancini elettronici per la pesatura della sostanza. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro penale e inviato nel laboraorio di Vibo Valentia per il controllo della quantità di thc e la provenienza della sostanza mentre i due bulgari, di professione bracciante e badante, sono stati arrestati.
L’uomo, nel corso dell’interrogatorio, ha cercato di assumersi tutte le responsabilità del caso ma il giudice ha comunque ritenuto di addebitare una parte delle responsabilità alla compagna. L’uomo, quindi, era stato portato in carcere a Castrovillari, mentre la trentatreenne, per effetto delle decisioni prese a seguito della confessione del compagno, è stata, dopo i controlli di rito, rimessa in libertà per come previsto dall’articolo 121. Ieri, infine, s’è celebrato il rito direttissimo durante il quale per il quarantanovenne sono stati decisi gli arresti domiciliari.
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