È durata quattro anni la vicenda giudiziaria di Antonio Servidio, oggi 53enne, accusato a luglio 2015 di essere uno dei mandanti – in concorso – di ben dodici incendi appiccati in diverse contrade tra Sant’Agata e Mottafollone da parte d’una terza persona (esecutore materiale) che ha già espiato la pena dopo essere stato condannato. Rappresentato dall’avvocato Giorgio Pisani, del foro di Castrovillari, il Servidio ha scelto il “rito abbreviato” ed è stato ora assolto con formula piena «per non aver commesso il fatto.
Il Pm, Antonino Iannotta, della Procura di Castrovillari aveva chiesto per lui la pena di cinque anni di reclusione poiché – secondo l’accusa – in concorso con l’esecutore materiale e con Pantaleone Spinelli, altro soggetto difeso sempre dall’avvocato Pisani, «in esecuzione d’un medesimo disegno criminoso, mediante l'accensione di sterpaglia, cagionavano ben dodici incendi dell'area boschiva ricadente nelle località Pantano; Salerno; Lupinati; Cannicella; Follorito; Mangiatori; Forge; San Nicola; Fossa del Lupo e Stirpe».
In pratica, la tesi difensiva, con sentenza dello scorso 11 luglio, emessa dal Gup Gianna Martino, è stata accolta in toto tramite le rimostranze del legale di Servidio che ha puntato a demolire l’accusa «esperita – a suo dire – solo su alcune dichiarazioni spontanee di correità, ma non corroborate da un’attività d’indagine probatoria che quindi potesse dare un riscontro accusatorio al suo assistito». Poi spuntarono i successivi capi d’accusa nei confronti di Servidio, ora assolto, e di Spinelli, peraltro parente del boscaiolo piromane. La posizione dello Spinelli, poiché ha scelto il rito ordinario, è stata stralciata e - dopo l’udienza dello scorso 3 luglio - c’è stato il rinvio al prossimo 20 novembre, dove sarà difeso - per le medesime accuse - sempre dall’avvocato Pisani.
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