Morire... d'attesa. Ivana Curcio, 57 anni, cosentina era arrivata al pronto soccorso dell'Annunziata - il più grande presidio ospedaliero dell'area settentrionale della Calabria - alle nove del mattino. Accusava dolori addominali. Il reparto, come al solito, era strapieno di gente. Tanti pazienti erano in fila per essere visitati e più passavano le ore più diventavano.
Ivana, scrive la Gazzetta del Sud in edicola ha aspettato a lungo il suo turno è stata sottoposta ad esami diagnostici naturalmente secondo i tempi scanditi da un reparto preso quotidianamente d'assalto. È rimasta nelle stanze di soccorso fino alle 19 e aspettava la consulenza di un chirurgo che, nel frattempo era impegnato in sala operatoria per altre urgenze, quando il suo cuore ha cessato di battere. Provate a immaginare la reazione dei familiari quando la donna è spirata: urla, disperazione, rabbia. Tanto che sono intervenuti i carabinieri.
Una cosa è certa: in una settimana due donne sono morte in altrettanti presidi ospedalieri del Cosentino: prima Santina Adamo, 36 anni, a Cetraro, subito dopo il parto a causa di una emorragia; ora Ivana Curcio.
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