Federico Feraco, 14 anni, morì il 18 agosto di due anni fa e ora i presunti colpevoli della sua scomparsa hanno un nome e dovranno difendersi dall'accusa di omicidio colposo. Secondo l'ipotesi dei magistrati, Federico, allora quattordicenne, avrebbe perso il controllo della sua mountain bike a causa della ormai triste buca presente sull'asfalto di via Nazionale tra i civici 125 e 127, la strada principale che attraverso lo Scalo di Corigliano Calabro.
I pm contestano a Filomena De Luca, allora responsabile del settore manutenzione-viabilità, il non aver controllato l'esecuzione dei lavori di ripristino del tratto fognario di via Nazionale dove avvenne l'incidente. Stesse contestazioni la Procura muove a Carmine Grispino, direttore dei lavori, il quale avrebbe anche certificato nella relazione di fine lavori che l'intervento era stato effettuato nei tempi, modi e prezzi concordati e, poche ore prima dell'incidente, avrebbe omesso di intervenire.
Anche Francesco Bua, allo stesso tempo, avrebbe violato i doveri di controllo e vigilanza, gravanti su di lui in qualità di responsabile unico del procedimento. Impresa e omonimo intestatario, infine, dovranno rispondere del fatto di aver eseguito lavori in difformità rispetto a quanto, invece, dichiarato nel computo metrico e dei relativi obblighi contrattuali.
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