«Sono passati dieci anni ma noi siamo distrutti come il primo giorno». Rosa Cesarini, moglie di Fazio Cirolla, così come dieci anni fa, trattiene a stento le lacrime mentre pronuncia queste parole per ricordare suo marito ucciso per uno scambio dalla ‘ndrangheta il 27 luglio di dieci anni fa. Sabato, per ricordare il decennale, il presidio cittadino di “Libera” ha voluto ricordarlo affinché la sua memoria non sia vana e tutti ricordino cosa può fare la mafia. Il decimo memorial è stato organizzato da Libera, il cui presidio cittadino è intitolato proprio a Fazio Cirolla, operaio sibarita, membro della comunità cassanese, la cui morte rimane impunita e senza colpevoli. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Cosenza in edicola.