Aggressione ad un medico del 118 che rimane ferito nel mentre era accorso a dare aiuto al pazienze. L’incredibile vicenda si è verificata ieri mattina nel centro storico dell’area urbana di Rossano di Corigliano Rossano.
Alla centrale operativa giunge una richiesta di soccorso per un uomo sulla cinquantina di anni. La chiamata viene smistata al servizio di 118 e dall’ospedale di Rossano parte l’ambulanza con a bordo medico e infermiere. Sembra uno dei tanti interventi di urgenza a cui il personale del 118 con abnegazione e impegno è chiamata a rispondere. Il tempo si sa in questi casi è prezioso e in pochi minuti il mezzo di soccorso con a bordo l’equipe medica giunge all’indirizzo fornito dalla centrale operativa. Siamo in uno dei tanti quartieri tipici del centro storico. Piccole case costruite una attaccata all’altra.
Il medico con la divisa che contraddistingue il personale del 118 sale le poche scale del portone dell’abitazione, ma sul piccolo pianerottolo dell’edificio si trova davanti una scena inimmaginabile. Nessun familiare preoccupato nessun paziente senza forze, bensì un uomo che brandiva un coltello. Il professionista comprende la pericolosità della situazione e cerca con le parole di calmarlo e anche di comprendere il perché di quanto stava accadendo. Il coltello, con fodera, è di quelli di 20 centimetri. Ancora non è stato tirato fuori. Il “paziente” non risponde agli inviti alla calma del medico nè fornisce alcuna spiegazione. Anzi ad un certo punto senza motivo inizia a scagliarsi contro i sanitari, autista e infermiere compreso.
Il medico prova a calmarlo e ad afferrargli la mano in cui teneva il coltello, ma non c’è stato verso di farlo ragionare, sfodera l’arma colpisce il dottore alla mano sinistra. Nel parapiglia generale intervengono anche i familiari dell’uomo che riescono così a bloccarlo. Nel frattempo erano stati allertati anche i carabinieri che giunti sul posto hanno sottoposto l’uomo a fermo e in serata dopo la formalizzazione della denuncia è stato arrestato.
Il medico, una volta visitato, è stato dimesso dal pronto soccorso per la ferita lacero contusa alla mano e una forte contusione alla spalla con una prognosi di circa una settimana. Una situazione che riporta a galla tutti pericoli che sono connessi allo svolgimento di questa delicata professione, dove si corre per prestare aiuto, ma spesso si rimane vittima di chi si vuole aiutare.
E’ solo di pochi mesi fa l’ennesima notizia di un paziente andato in escandescenza nel pronto soccorso e si è scagliato contro pedici e infermieri. A volte sono gli stessi familiari di chi deve essere curato che perdono le staffe, magari per protestare per le lunghe attese per le visite o gli esami e se la prendono con l’incolpevole personale di turno che quasi sempre deve far fronte magari con un solo medico a più emergenze. Cadute spesso nel vuoto anche le richieste di maggiore attenzione all’aspetto “sicurezza” nello svolgimento delle proprie mansioni nelle strutture sanitarie, proprio per arginare pericolosi fenomeni come quelli descritti.
L’aggressione avvenuta nei confronti del medico del 118, noto per le sue grandi doti professionali e umane, è solo uno degli aspetti della situazione di crisi che vive il settore della sanità. Solo ieri abbiamo avuto modo di raccontare dell’odissea dei due medici del pronto soccorso dell’ospedale di Rossano che hanno dovuto lavorare per più di 16 ore di fila perché, dopo una notte di lavoro, al mattino nessun medico si è presentato per dargli il cambio. Una situazione paradossale e incredibile che ha sollevato poche reazioni, quasi che la situazione vissuta fosse “normale”. Eppure di normale, di civile e di morale non c’è nulla se in un territorio così vasto ogni giorno si deve combattere centro la grave e perdurante carenza di medici, posti letto, mezzi di soccorso e macchinari diagnostici spesso fuori uso.
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