Il bambino di tre anni di origine tunisina colpito con un calcio allo stomaco nella centralissima via Macallè di Cosenza, dopo essersi avvicinato a un neonato in carrozzina, è stato aggredito da un ventiquattrenne di origine campana. L'uomo era in compagnia della moglie di 22 anni ed avrebbe agito perché infastidito dalla presenza del minore straniero. L'aggressore, ed è questa la cosa altrettanto grave, vive nella città calabrese perché sottoposto a regime di protezione in quanto fratello di un importante collaboratore di giustizia napoletano. Il bimbo tunisino di tre anni trasportato in ospedale è stato giudicato guaribile in cinque giorni. Il ventiquattrenne è stato subito identificato dalla polizia. Intanto, la Società Cosenza Calcio ha espresso, in un comunicato, la sua vicinanza al bimbo. Si è trattato - si legge nella nota - di "un atto intollerabile e lontano anni luce dalla cultura che anima la nostra comunità. Accoglienza, solidarietà, tutela dell’infanzia, sono questi i valori in cui ci riconosciamo e che dobbiamo perseguire. La Società, nel tentativo di far sentire alle vittime di questa violenza, l’affetto della stragrande maggioranza dei cittadini e degli sportivi, invita il piccolo e la sua famiglia allo stadio in occasione delle prossime partite del Cosenza Calcio".