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Grimaldi, il nipote del superboss Assisi scomparso per lupara bianca

L'arresto di Nicola Assisi

Il dolore del superboss del narcotraffico. Nicola Assisi e il figlio Patrick sono stati arrestati l'8 luglio in una sontuosa residenza di San Paolo, in Brasile, dai carabinieri di Torino e dalla Polizia federale sudamericana.

Nello stabile, protetto da un impianto di videosorveglianza, oltre ai due latitanti gl'investigatori hanno scoperto una stanza segreta contenente pistole, un chilo di cocaina, una macchina per replicare i sigilli dei container destinati ad essere imbarcati sulle grandi navi transoceaniche e milioni di dollari.

I soldi, scrive la Gazzetta del Sud in edicola, erano tanti e tali che anziché essere contati sono stati pesati: la bilancia ha rivelato che i broker di origine calabrese possedevano 20 chili di banconote dello “zio Sam”. Nicola Assisi, 63 anni, l'ultimo grande trafficante calabrese attivo su scala mondiale, è di Grimaldi, piccolo centro della provincia di Cosenza, anche se ha sviluppato i suoi interessi in Piemonte.

Ma è proprio in Calabria che “don Nicola” ora detenuto in Brasile in attesa di estradizione, ha subito lo smacco più grave: il nipote, Francesco, è stato infatti ingoiato dalla lupara bianca alle porte del capoluogo bruzio.

L'uomo è sparito dopo essere stato visto per l'ultima volta la mattina del quattro marzo 2009 davanti a un bar di Piano Lago. Nessun pentito, in questi anni, ha mai parlato della scomparsa e le indagini condotte puntigliosamente dai carabinieri in servizio in Procura sono rimaste senza esito. Gli investigatori non escludono che “don Nicola” abbia chiesto o preteso spiegazioni sulla sparizione del congiunto ma nessuno dei collaboratori di giustizia è stato in grado di fornire notizie in merito.

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