La sanità di Cosenza ristagna nei labirinti dei suoi conti in rosso con debiti fuori controllo. Scenari da incubo tratteggiati da anni di cattiva gestione del sistema-salute in Calabria. E in dieci lunghi anni di commissariamento ci hanno costretti a tirare la cinghia chiudendo ospedali, tagliando personale in corsia, eliminando servizi territoriali. L'austerità infinita ha modellato una sanità dell'iniquità che ha avuto come conseguenza-effetto l'arretramento dell'offerta in presenza di un progressivo aumento della spesa.
All'Asp lo staff del “Risk management-Governo clinico”, guidato da Cesira Ariani, che lavora per migliorare la qualità e la erogazione sicura delle prestazioni sanitarie, ha messo, come scrive la Gazzetta del Sud in edicola, sotto la lente potenziali sprechi seguendo le scie delle anomalie di spesa. E proprio in tema di anomalie, nelle prossime ore sarà completato il rapporto sull'impegno di spesa per prestazioni aggiuntive anestesiologiche e nell'area dell'emergenza-urgenza. Un dossier completo che gli investigatori del “RM” consegneranno al manager Erminia Pellegrini (la quale resterà in carica alla guida dell'Asp fino al 10 dicembre quando le subentrerà la Saitta) per le opportune valutazioni.
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