Sono racconti di lacrime, storie di donne costrette a inghiottire il dolore e la vergogna di quotidiane umiliazioni. Donne condannate a tacere soprusi e violenze sui luoghi di lavoro, in ufficio, nei centri commerciali, nelle toilette, dentro le loro case. Donne indifese, abbandonate, senza tutela. Succede sempre più spesso. C'è un registro sul quale vengono annotate anche le denunce quotidiane che hanno come parti offese le donne.
E si tratta di numeri importanti, come spiega il comandante di Cosenza, Piero Sutera: «Quest'anno, i casi trattati sono stati finora 228, con una media di quasi 22 al mese. La gran parte degli episodi sono riconducibili a maltrattamenti in famiglia e atti persecutori, mentre per i rimanenti casi, si è proceduto per il reato di violenza sessuale».
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