Il cielo terso che ha accompagnato il giorno di Natale ha rappresentato per molti ad Amantea una vera e propria rinascita. E l’esecutivo ha fatto la sua parte, ponendo un primo argine all’azione distruttiva posta in essere dal mare. Tra la vigilia ed il 25 dicembre le ruspe e le pale meccaniche sono entrate in funzione sul lungomare dedicato alla memoria del capitano di corvetta Natale De Grazia. La via Marina è ora percorribile, ma osservando i cumuli di sabbia ed i detriti di cemento accumulati ai lati si comprende quanto sia stata devastante la mareggiata che ha avuto luogo nei giorni scorsi. La preoccupazione è evidente: se dovesse verificarsi una nuova ondata di maltempo la situazione andrebbe a peggiorare in maniera esponenziale. Se si prosegue in direzione Sud lungo la variante a mare della Statale 18 le cose, purtroppo, tendono a peggiorare. Tra località Tonnara e Coreca, poco prima dello Scoglio Grande il rilevato stradale ha praticamente ceduto: il muro di cemento che sorregge il terrapieno su cui si appoggia l’arteria viaria si è talmente inclinato rispetto al normale alloggiamento che si attende soltanto il collasso definitivo. Il Comune, allo scopo di delimitare la circolazione viaria, ha collocato dei separatori in cemento che delimitano la parte della carreggiata a rischio crollo ed un semaforo per il passaggio a senso unico alternato. Quanto accade in quest’area della città è praticamente simile a ciò che è avvenuto in località Principessa: da un lato la forza natura e dall’altro l’azione antropica dell’uomo che molto spesso vanno in contrasto. Ancora da comprendere nel dettaglio, i danni causati al porto turistico. I segni di devastazione e rotture si registrano non solo alla strada di accesso, ma anche al piazzale, alle banchine di attracco, al catenario e al braccio che divide il bacino dal mare aperto. Per non parlare dei possibili problemi di insabbiamento che presenterà la bocca di ingresso a mare. Il sindaco, di concerto con l’ufficio tecnico, ha eseguito una prima stima dei danni, inviando una documentazione ad hoc, con tanto di richiesta economica per circa 7 milioni di euro.