Un uomo beccato con della droga e due denunciati perché lavoravano "in nero" pur percependo il reddito di cittadinanza. Sono questi i risultati di una serie di controlli dei militari della Compagnia Carabinieri di Rossano nell’area rossanese e nei centri pre-silani di Longobucco e Campana. I carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Rossano, hanno arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio, anche con l’ausilio di personale del locale Commissariato di Polizia, T. L., rossanese classe 1979, volto noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato controllato ad un posto di controllo e, all’atto della presentazione dei documenti, i militari hanno avvertito l’odore tipico della marijuana provenire dall’abitacolo. Veniva quindi approfondito il controllo, all’esito del quale veniva rinvenuto sulla persona un involucro contenente 15 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana. L’uomo, su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica della Repubblica di Castrovillari, è stato posto in libertà non ritenendo sussistenti esigenze di natura cautelare mentre gli atti relativi all’arresto sono stati trasmessi per la convalida. Nel corso dei controlli, i militari dell’Arma hanno inoltre denunciato due giovani campanesi per violazioni in materia di “reddito di cittadinanza”: nel primo caso, in un esercizio pubblico di Campana è stato individuato un 19enne che svolgeva attività lavorativa irregolare, nonostante fosse percettore di reddito di cittadinanza. Al titolare dell’esercizio pubblico sono state elevate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di oltre 17 mila euro. Nel secondo caso, a seguito di controllo di un panificio sempre a Campana, è stato scoperto un trentenne del posto, anch’egli percettore di reddito di cittadinanza, mentre svolgeva irregolarmente attività lavorativa all’interno dell'attività commerciale, al cui titolare sono state elevate sanzioni amministrative per un ammontare di oltre 8 mila euro. Entrambi i giovani sono stati denunciati perché hanno omesso di comunicare all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale di aver intrapreso attività lavorativa dipendente, come prevede la normativa vigente in materia di concessione del reddito di cittadinanza. Oltre alle conseguenze di natura penale, i due giovani rischiano la revoca del beneficio assistenziale nonché la restituzione delle somme complessivamente percepite. Nel contempo, nell’area longobucchese i carabinieri hanno proceduto a controllare sotto il profilo amministrativo alcune attività commerciali ed esercizi pubblici, non riscontrando irregolarità.