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Gattino massacrato ad Amendolara, la denuncia della proprietaria

Anacleto

Gattino massacrato da un gruppo di giovani. Anacleto, questo il suo nome, è stato ridotto in fin di vita in viale Lagaria nel cuore dell'abitato della marina di Amendolara. E peraltro nel giorno in cui la Chiesa celebra Sant'Antonio Abate protettore degli animali, a cui il Paese delle Mandorle dedica una grande festa e momenti di preghiera. A denunciare l' accaduto è S.P. una giovane del posto amante dei gatti che tornando a casa, sulla strada ha notato il batuffolo grigio riverso a terra e sanguinante nei paraggi della villetta e parco giochi comunale. Avvicinatasi per prestare soccorso si è resa conto che quel gattino era il suo. Lo ha subito portato dal veterinario: è stato operato alla mandibola spezzata in due e per un distaccamento di una parte del mento.

"Vorrei dire tante cose ma non trovo le parole per esprimere la rabbia, l'amarezza e la delusione - ha detto S.P. - Evito volutamente di rendere pubbliche le foto di come è stato ridotto per non urtare la sensibilità di chi ama gli animali o ha, comunque, un briciolo di cuore". Anche un monito da parte della giovane per le famiglie. "Insegnate ai vostri figli ad amare e a rispettare gli animali o almeno a tollerarli. Un gatto non è un giocattolo con cui divertirsi massacrandolo. Gli animali sono creature di Dio. Pensateci. Ma che lo dico a fare? Forse non avete ricevuto il minimo insegnamento in fatto di sensibilità, amore e rispetto. Forse neppure verso le persone". La rabbia è evidente anche perché la donna vive sola e il gattino è anche il suo più dolce compagno. "Stiamo cercando d'identificarvi con l'aiuto delle persone che vi hanno visto - ha detto S.P. rivolgendosi ai colpevoli - Sporgerò denuncia contro ignoti, nell'attesa di conoscere i vostri nomi. Ricordatevi che maltrattare gli animali è reato".

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