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Cosenza, un termovalorizzatore da 40 milioni per uscire dall'emergenza rifiuti

Emergenza rifiuti senza via d’uscita. La situazione si complica. Al via libera della Sovreco che ha concesso per questo fine settimana «vista la particolare criticità del’Ato Cs con particolare riferimento alla città di Cosenza ove sussistono gravi rischi per la salute pubblica e l’ambiente derivante dall’accumulo do rifiuti sulle strade cittadine e nei luoghi periferici», di fare entrare nel proprio impianto un numero maggior numero di camion di Calabra Maceri (7 giovedì, altrettanti ieri e oggi, circa 80 tonnellate al giorno per tre giorni, dopo di che si tornerà ai vecchi standard) fa da rovescio della medaglia l’annuncio, dato ieri pomeriggio nel corso della riunione dell’ufficio di presidenza dell’Ato Cs dal sindaco di Cassano, Gianluca Papasso, che da lunedì per raggiunti volumi di abbanco dell’attuale appalto il sito ionico chiuderà nuovamente i battenti.

Ciò significa che da martedì si sarà in piena emergenza e bisognerà trovare una destinazione per gli scarti. Un cane che si morde la coda insomma. La possibilità di conferire più rifiuti per tre giorni ala Sovreco ha permesso solo di ridurre progressivamente una parte del surplus di stoccaggio degli scarti giacenti nell’impianto di Calabra Maceri dove giornalmente continuano ad arrivare circa 250 tonnellate di materiale.

L’azienda rendese ha inoltre ribadito le difficoltà di carattere finanziario dovute ai ritardi nella definizione dei pagamenti dell’ultimo trimestre dello scorso anni, senza la possibilità di potere farsi anticipare dal sistema bancario le somme che servono per sostenere la gestione del servizio e con in atto la proclamazione di uno sciopero da parte di sindacati e lavoratori che minacciano di in crociare le braccia e di chiudere i cancelli.

Solo prolungando il periodo di maggiore conferimento alla Sovreco si potrebbe allentare la morsa grazie alla quale nel capoluogo Ecologia Oggi ha potuto cominciare a rimuovere qualche cumulo di spazzatura (le discariche, però, abbondano, come testimoniano le proteste che ieri sono arrivate da Portapiana, via degli Stadi, nella zona del villaggio rom, e più punti di Donnici).

Oppure, come si è detto nell’assemblea della comunità d’ambito, puntando a un termovalorizzatore che costerebbe oltre 43 milioni di euro. Operazione difficile da approvare e definire in tempi brevi. Per cui nelle more è stato chiesto altro tempo alla Regione e al Comune di Cosenza di pagare i debiti.

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