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Centro di Neurogenetica di Lamezia, il ministro Speranza: non chiuderà

Roberto Speranza

Il Centro Regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme, in Calabria, "importante riferimento nazionale ed internazionale nello studio della malattia di Alzheimer, diretto dalla dottoressa Amalia Bruni, continuera' il suo importante lavoro". Il ministro della Salute, Roberto Speranza, consapevole del contributo scientifico e assistenziale reso dalla struttura, d'intesa con il Commissario ad acta della Sanita' calabrese, Saverio Cotticelli, e con il Commissario straordinario di Catanzaro Giuseppe Zuccatelli, ha definito un percorso che consentira' al Centro di proseguire e consolidare le attivita' di ricerca nel delicato settore della neurogenetica.

Il Centro, infatti, si sottolinea in un comunicato del ministero della Salute, "sara' immediatamente collegato alla Azienda Ospedaliera-Universitaria Mater Domini di Catanzaro, che ne assumera' temporaneamente e funzionalmente la gestione, nelle more del perfezionamento dell'accordo, al quale da settimane si sta lavorando, con l'INRCA-IRCCS di Ancona/Cosenza. L'INRCA e' una azienda sanitaria pubblica con sede anche a Cosenza che opera nell'ambito geriatrico".

Tale soluzione consentira', da un lato, di riconoscere pienamente il ruolo sovraregionale del centro nell'ambito non solo della assistenza ma anche delle attivita' di ricerca, dall'altro, di superare lo stallo causato dalla difficolta' di finanziare annualmente le attivita' del Centro con il Fondo Sanitario della Calabria, Regione ancora in Piano di rientro. Il Centro, quindi, spiega il ministero, rientrera' nell'alveo delle istituzioni sanitarie che, oltre a svolgere attivita' assistenziale, sono anche orientate alla ricerca, certamente piu' congeniale alle attivita' della struttura.

E' infatti intenzione del Governo, conclude la nota, "fornire un concreto contributo per salvaguardare il patrimonio di conoscenze ed il lavoro appassionato di questa comunita' scientifica, i cui risultati hanno avuto una eco internazionale facendo fare significativi passi in avanti nella conoscenza e cura dell'Alzheimer".

I direttori dei 14 Dipartimenti dell’Università della Calabria hanno firmato un appello a sostegno del Centro di Neurogenetica di Lamezia Terme in cui chiedono che sia rifinanziato il capitolo di spesa che permetteva al Centro di funzionare, secondo quanto previsto dalla legge regionale del 2007.

"Il nostro supporto al centro nasce dall’apprezzamento per lo straordinario lavoro svolto dal centro sin dalla sua nascita nel 1997 grazie all’abnegazione, all’impegno e alle capacità di Amalia Bruni e del suo team. Da allora ci sono state numerosissime pubblicazioni internazionali sui giornali di maggiore impatto che hanno posto il centro all’attenzione internazionale", si legge nella lettera.

Amalia Bruni - ricordano i direttori - "è conosciuta in tutto il mondo per aver partecipato alla scoperta del gene presenilina1, le cui mutazioni sono responsabili della malattia di Alzheimer ad esordio precoce e che è co-responsabile della più comune malattia di Alzheimer ad esordio tardivo. Insieme al suo centro, Bruni ha anche partecipato alla scoperta di una glicoproteina che modula il funzionamento della presenilina ed è quindi coinvolta nell’insorgenza delle demenze di tipo Alzheimer. La glicoproteina venne ribattezzata Nicastrina, per sottolineare il ruolo centrale del centro di ricerca di Lamezia nella scoperta".

"Chi come noi lavora ogni giorno per fare ricerca e per coordinare il lavoro di istituzioni che fanno ricerca – scrivono ancora i direttori di Dipartimento dell’Unical – conosce la difficoltà che tale lavoro comporta e quindi, ancora più di altri, apprezza il grande lavoro svolto dal Centro di Neurogenetica di Lamezia Terme e da Amalia Bruni. Ma, accanto a ciò, come cittadini, non possiamo non sottolineare anche il fatto che il Centro sia un punto di riferimento straordinario per i pazienti con demenze e per le loro famiglie, quest’ultime molto spesso vittime della situazione e abbandonate a se stesse".

 

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