Trent'anni. Si conclude con una condanna pesante il processo, celebrato con la formula del rito abbreviato, per l’omicidio di Antonio Barbieri, il giovane di Rossano morto dopo essere stato colpito alla testa da un colpo di pistola la sera del 12 gennaio del 2019. Cristian Filadoro, accusato di essere stato l’esecutore materiale del delitto, è stato condannato dalla dottoressa Ciarcia a 30 anni di reclusione con la caduta dell’aggravante della premeditazione. Condannato invece a 16 anni Vincenzo Fornataro coinvolto nel processo con l’accusa di omicidio in concorso visto che fu lui quella sera ad accompagnare con la propria macchina Filadoro da Corigliano a Rossano. Ed anche per lui è venuta meno l’aggravante della premeditazione. La sentenza è stata emessa nel tardo pomeriggio nel Tribunale di Castrovillari, dopo poco più di due ore di camera di consiglio e dopo le arringhe che si sono susseguite per tutta la mattinata di accusa, parti civili e difesa. Il pubblico ministero Giovanni Tedeschi, al termine della requisitoria, nella quale ha ripercorso le fasi dell’accaduto e descritto la condotta dei due imputati, aveva chiesto per Filadoro la pena dell’ergastolo e la condanna a 14 anni e 8 mesi per Fornataro. La difesa di Filadoro, rappresentata dagli avvocati Franco Oranges e Giuseppe Bruno ha puntato sulla carenza di prove soprattutto inerenti alla premeditazione, mentre il difensore di Vincenzo Fornataro, l’avvocato Massimo Ruffo, ha sottolineato come il proprio assistito si sia trovato coinvolto nella vicenda senza alcuna volontà di concorrere all’omicidio del Barbieri. Le parti civili, rappresentate dagli avvocati Ettore Zagarese, Francesco Nicoletti ed Emanuele Sapia, hanno supportato la linea dell’accusa con diverse osservazioni circa l’accaduto. Gli imputati, come è noto, avevano chiesto e ottenuto di poter essere giudicati con rito abbreviato, subordinato alla perizia balistica. Nella vicenda sono coinvolte anche altre due persone, la fidanzata di Filadoro e la madre di lei, accusa di favoreggiamento. Le loro dichiarazioni rese agli inquirenti nell’immediatezza del fatto avevano fatto più di un dubbio fino a portarle ad essere entrambe indagate ufficialmente. Le posizioni delle due donne, però, sono state stralciate e che saranno giudicate con altro procedimento e con rito ordinario, nel processo che inizierà il prossimo mese di maggio. Per di più, di recente, la macchina della mamma della fidanzata di Barbieri, è andata completamente distrutta da un incendio sulla cu matrice dolosa si nutrono ben pochi dubbi. Antonio Barbieri venne trovato privo di sensi con una vistosa ferita da arma da fuoco alla testa all’interno della sua auto, una Mercedes nera, parcheggiata in uno spiazzo condominiale allo scalo di Rossano e trovata ancora con i fari accesi e le chiavi inserite. Il giovane è poi morto dopo quattro giorni di coma all’ospedale di Cosenza. Le indagini, affidate alla polizia, con il coordinamento della Procura del Pollino, sin da subito si erano concentrate sulla pista passionale, risalendo al fatto che l’attuale fidanzata di Filadoro, in passato, era stata legata sentimentalmente alla vittima. La ragazza, inoltre, lavorava proprio di fronte al luogo in cui è avvenuta la sparatoria. Le serrate attività di investigazione nel giro di pochi giorni avevano quindi stretto il cerchio arrivando infine alla incriminazione dei due.