Cosenza

Lunedì 29 Aprile 2024

Mascherine contro il Coronavirus vendute con maxi rincari, 3 denunce a Cosenza

I finanzieri del Gruppo di Cosenza hanno individuato tre commercianti che vendevano mascherine di protezione, diventate di difficile reperibilità sul mercato, con rincari di prezzo che andavano dal 500 al 3.000 per cento. Le indagini sono partite dalla segnalazione di alcuni cittadini. Il caso più eclatante è quello di un negoziante, specializzato nella vendita di ricambi per autoveicoli, che aveva anche posto sulla porta d’ingresso del proprio punto vendita, a Cosenza, un cartello con la dicitura «sono arrivate le mascherine». Si trattava però di mascherine di stoffa, contenute in bustine comunemente utilizzate per la conservazione degli alimenti da cucina, proposte in vendita come dispositivi di protezione contro la diffusione del Covid-19, a prezzi che andavano dai 10 ai 15 euro. I Finanzieri hanno poi scoperto, all’interno dell’azienda, un laboratorio artigianale nel quale c'erano una macchina da cucire professionale, mascherine in tessuto, non idonee alla protezione individuale, e diversi rotoli di stoffe. In occasione di un altro controllo presso una farmacia di Cosenza, i militari hanno trovato in vendita mascherine modello Ffp2 senza valvola, conformi alle disposizioni di legge, con un ricarico del 500 percento rispetto al prezzo d’acquisto: erano state infatti acquistate a due euro e venivano vendute a 15 euro ciascuna. Si è poi scoperto che una ferramenta, che risultava aver venduto alla farmacia altre tipologie di mascherine, aveva praticato a sua volta ricarichi di prezzo dal 300 al 600 per cento. I tre titolari degli esercizi commerciali sono stati denunciati alla Procura di Cosenza, a vario titolo, per manovre speculative su merci e di frode in commercio, ed è scattato il sequestro dei dispositivi di protezione che immettevano sul mercato.

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