Il mantra è questo: facciamo più tamponi. Sarebbe la soluzione migliore per allungare lo sguardo e "scovare" dove si annida il virus maledetto. I suggerimenti che muovono in questa direzione, certo, non mancano, ma occorrono risorse umane per piazzare le bandierine della sorveglianza in ogni dove. Magari la macchina organizzativa impiegherà ancora un po' di tempo per attrezzarsi, ma alla fine dovrà, necessariamente, pigiare il piede sull'acceleratore dello screening collettivo per ottenere più informazioni utili al fine di orientare meglio l'enorme sforzo che il sistema sanitario, in tutte le sue articolazioni, sta compiendo. Intanto, c'è una buona notizia. Eccola: i sanitari in servizio nell'ospedale cittadino dell'Annunziata saranno sottoposti all'esame del tampone, così come "suggerisce" la direttiva nazionale, l'operazione è già stata avviata. Proteggere chi è più esposto, infatti, è una cosa buona e giusta, del resto bisogna far tesoro dagli errori commessi in altre aree più attrezzate della nostra, per evitare che le dolorose "leggerezze" possano ancora verificarsi. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Cosenza