Il virus non è stanco di correre, non ha il fiatone. Nel Cosentino continua a cambiare continuamente di posto, entrando e uscendo dai paesi, dalle città, dalle case, dalle famiglie. L'unico sistema per ascoltare il suo respiro, interpretare i rumori del suo transito è quello che passa dall'analisi dei dati numerici e delle maschere statistiche dell'Asp. Diagrammi che descrivono una impressionante vitalità del patogeno in mezzo ad algoritmi che sembrano impermeabili alle correnti finalmente discensionali che provengono dai flussi nazionali (anche se molti esperti nutrono perplessità sul significato che ciascuna regione attribuisce al termine di “guariti” nel resoconto quotidiano della Protezione civile). C'è una sensazione ancora più sconfortante della prova analitica ed è quella di una realtà che appare minata da continui smottamenti che si registrano nelle “zone rosse” regionali. L'articolo completo nell'edizione odierna di Cosenza della Gazzetta del Sud.