Dovrebbe essere un agriturismo in piena campagna a San Lucido la struttura idonea per l'eventuale isolamento domiciliare dei casi positivi a Codiv-19. Dopo una serie di sopralluoghi il complesso residenziale della marina - preso anche in esame - potrebbe essere invece scartato forse anche per via della vicinanza ad alcune abitazioni e per l'assenza di mura perimetrali. Vedremo nelle prossime ore cosa deciderà l'Asp di concerto con il comune. L'ente resta inoltre in attesa dei risultati dei nuovi tamponi su alcuni attuali positivi con sintomi lievi del virus. Potrebbero adesso essere negativi. Il parroco nel frattempo non è ancora tornato. Don Maurizio rimane fuori dalle mura del paese. Dopo il gran baccano causato dalle sue stesse, forse ingenue parole, «sono in quarantena», la messa nella domenica della divina misericordia è stata officiata nella chiesa di San Giovanni Battista da don Bruno Di Domenico. Il vescovo ha chiesto al direttore della Caritas diocesana di occuparsi del paese al quale manca il suo presbitero. Don Bruno ha avuto parole di incoraggiamento per la popolazione messa ancora duramente alla prova: «non perdete la speranza, perché il Signore è con noi. Tutto tornerà come prima e saremo persone rinnovate. Siamo tutti sulla stessa barca e tutti insieme dobbiamo remare». Dopo 40 giorni dall'ingresso in paese del virus è ben chiaro che adesso occorrerà non perdere d'occhio un monitoraggio costante della situazione. A San Lucido ad oggi oltre il 6% della popolazione è stato sottoposto a tampone. Una delle percentuali più alte della regione. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Cosenza