Il prezzo è sempre più alto. La Calabria settentrionale registra un altro decesso cagionato dal coronavirus: è il ventottesimo, il terzo in 48 ore. Si tratta di una donna di 81 anni che era ricoverata nel centro Covid di Rogliano ed era stata trasferita nella cittadina del Savuto da Corigliano Rossano.
La cosiddetta “Fase 2” appare ancora molto lontana dalla provincia di Cosenza: c’è un focolaio in piena maturazione nella Valle del Crati con 131 contagiati in gran parte asintomatici. E la situazione viene da più parti definita «preoccupante».
L’origine della diffusione del virus è da considerarsi una ben strutturata casa di cura privata, “Villa Torano”, nella quale ci si è accorti del contagio solo quando una paziente affetta da giorni dalla febbre e da problemi respiratori s’ è aggravata. Portata in ospedale a Cosenza, l’anziana è risultata positiva al Covid-19. Le successive verifiche compiute per iniziative della direzione sanitaria della struttura privata e successivamente dall’Asp hanno consentito di accertare la positività di 42 degenti e 36 dipendenti.
L’infezione si è quindi allargata ai centri – ben 14 – in cui risiedono tanti dei dipendenti contagiati. Tra le cittadine più colpite figurano Montalto Uffugo con nove casi; Bisignano (11), Fagnano Castello (7), Luzzi (5) Acri e San Marco Argentano (4).
A Castrovillari, intanto, saranno eseguiti decine di tamponi tra il personale medico e paramedico per via della presenza in ospedale per una settimana di un pensionato positivo al Covid-19 e trattato come un normale paziente. Il contagio è stato infatti accertato a fine degenza. L'uomo si trova ora ricoverato nel reparto di Malattie Infettive di Cosenza.
L'inchiesta su “Villa Torano”: spuntano i primi indagati
Il procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo, ha aperto una inchiesta su quanto accaduto ipotizzando i reati di epidemia colposa e omicidio colposo. Le fattispecie ipotizzate sono ovviamente collegate ai quattro decessi di altrettanti pazienti di “Villa Torano” avvenuti negli ultimi 12 giorni. Ci sarebbero almeno tre persone iscritte nel registro degli indagati nell’inchiesta che da, conoscitiva, si è trasformata in penale. Il capo della magistratura inquirente bruzia si è trincerato dietro uno stretto riserbo ma avrebbe già ordinato l’acquisizione di atti amministrativi e documentazione sanitaria. Per i carabinieri del Nas s’annunciano giorni di duro lavoro.
Gli altri comuni “zona rossa”
Ma torniamo all’epidemia.I numeri dei casi positivi a San Lucido – comune “zona rossa” come Torano – sono invariati da giorni – solo un più uno in quasi tre settimane – mentre le persone in isolamento domiciliare stanno tornando progressivamente negative. E anche se i tamponi effettuati e processati sulla costa tirrenica sono molti di meno di prima non è adesso utopia pensare a una caduta del lockdown già dal prossimo 4 maggio. Ad Oriolo, altro centro “blindato”, i contagiati rimangono fermi a quota 26. Un buon segno, dicono i virologi.
Caricamento commenti
Commenta la notizia